TOMMASO CARMIGNANI
Sport

Caputo, è una questione di chimica "Voglio trascinare questo gruppo"

La dichiarazione d’amore del bomber: "La voglia di tornare era tanta, mi sento addosso la maglia azzurra"

di Tommaso Carmignani

Cantava Venditti: "Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano". Ciccio Caputo ha dovuto percorrere la via Emilia, fermarsi a Sassuolo, scendere a Genova e poi rientrare a casa. Tutto è bene quel che finisce bene, specialmente se ci sono ancora tanti gol – e assist – da fare. Il bomber si è ripresentato a Udine servendo a Baldanzi la palla dell’1-0, lo ha fatto a due minuti e mezzo di distanza dal suo nuovo esordio in maglia azzurra. Una scelta fortemente voluta da tutti, a cominciare da lui stesso. "La voglia di tornare era tanta – dice lo stesso Caputo – e vi assicuro che ho deciso io di farlo. La mia ex società mi aveva proposto altre soluzioni, ma alla fine mi sono imposto per venire a Empoli. Non è stato facile, ma questo era il mio unico obiettivo. Mi sento questa maglia addosso, ho ancora il ricordo di quella sera a San Siro e ora voglio cancellarlo".

Un ritorno che, a sentir lui, era nell’aria da tempo. "Devo tanto a questo club e vi garantisco che ci siamo sempre sentiti in ogni sessione di mercato. Nel calcio, come nella vita – prosegue Caputo – ci sono delle scelte e dei percorsi, ma il presente dice Empoli e voglio pensare soltanto a questo. Sono riconoscente al presidente Corsi e a questa piazza, ma devo ringraziare anche mister Zanetti. Con lui è scattato subito il feeling giusto: non voglio pormi obiettivi se non quello di aiutare la squadra a salvarsi il prima possibile. Spero di portare la mia esperienza e di riuscire a trascinare il gruppo". Si riparte dal pareggio di Udine, ma anche dalla consapevolezza di dover garantire esperienza a tutto il gruppo. "Con il percorso che ho maturato negli anni, non posso non mettermi a disposizione. E poi lo faccio volentieri: con questa piazza è scattato un qualcosa di speciale già tre anni fa. Ora ritrovo un gruppo forte e sano, come ha dimostrato anche la partita contro l’Udinese. Peccato – dice Caputo – perché a un certo punto potevamo anche segnare il secondo gol, ma ci siamo difesi da squadra e alla fine abbiamo offerto una buona prestazione".

Il modulo si addice perfettamente alle sue caratteristiche e la filosofia di Zanetti è un qualcosa che lo convince. "Abbiamo giocatori diversi rispetto a prima, ma abbiamo una rosa di qualità. Col mister – dice ancora Caputo – mi è bastata una chiacchierata, è scattata quella cosa che mi è mancata negli ultimi anni. La chimica fa la differenza a volte". Non vuole soffermarsi troppo sull’esperienza alla Sampdoria, finita come forse nessuno pensava. "Non voglio parlare male del mio vecchio club, anzi. Voglio ringraziare i tifosi doriani – dice – perché mi sono sempre stati vicino e mi hanno sostenuto. Però ho passato un anno e mezzo difficile e avevo bisogno di sentirmi nuovamente importante. L’Empoli è stata la società in cui ho vissuto i momenti più belli e se ho raggiunto anche la Nazionale lo devo anche a quegli anni. Volevo ricambiare, dare qualcosa a questa società e a questa piazza e per questo sono di nuovo qui".