Abc Castelfiorentino, un anno da incorniciare I giallobù valdelsani si sono ripresi la serie B

Coach Walter Angiolini non ha dubbi su quelle che sono state le armi in più: "La coesione e la condivisione all’interno del gruppo"

di Simone Cioni

Complicata? Sicuramente. Sofferta? Altrettanto. Ma senza dubbio la stagione che si è appena conclusa per l’Abc Castelfiorentino verrà ricordata soprattutto con gli aggettivi eccezionale ed entusiasmante. Grazie al 3° posto finale, infatti, i gialloblù valdelsani si sono ripresi quella serie B, da dove mancavano da 9 anni. "Fare un bilancio è fin troppo semplice e scontato – sorride coach Walter Angiolini –. È stata un’annata straordinaria nella quale credo sia stato fatto qualcosa di speciale da parte di questo gruppo che non finirò mail di ringraziare. Riportare l’Abc in serie B dopo un decennio affrontando una C Gold di altissimo livello, e farlo in modo così entusiasmante superando una serie infinita di problematiche, deve esser motivo di grande orgoglio da parte di tutti: società, staff, giocatori e non ultimo la gente di Castello. Il pubblico soprattutto nella parte finale, ci ha dato una spinta in più".

Cosa le è piaciuto di più della sua squadra?

"Creare insieme a questi ragazzi un clima in palestra nel quale c’era il giusto equilibrio tra serietà e professionalità ma anche divertimento e spensieratezza. Non ricordo un solo allenamento nel quale non ci sia stata intensità e applicazione ma allo stesso tempo con spazio per sorrisi e un po’ di “leggerezza”".

Quali sono state le maggiori difficoltà?

"Gli infortuni. Una stagione senza precedenti per quanto mi riguarda. Due giocatori persi quasi subito (Corbinelli e Geromin), Alberto Lazzeri che da gennaio è stato costretto a uno stop pressoché definitivo, Alessandro Nepi che oltre ad aver saltato 4-5 partite in un momento chiave, non è poi comunque mai tornato sui propri livelli giocando sul dolore fino a maggio. Ma la lista continuerebbe con altri problemi fisici non banali, come quelli capitati a Belli, Scali, Cantini e Pucci. Onestamente una cosa surreale da questo punto di vista".

Qual è stata invece la vostra arma in più?

"Senza dubbio la coesione, la condivisione, in sostanza il gruppo".

Quando ha capito che potevate farcela?

"Ho avuto la certezza che potevamo raggiungere l’obiettivo molto presto, in particolar modo nella sconfitta di Cecina alla sesta giornata. Loro oggettivamente erano una squadra con struttura di livello superiore e noi arrivammo a quella partita in piena emergenza senza Corbinelli, Scali e Nepi e con Pucci a mezzo servizio. Ma la vittoria ci sfuggì solo nel finale dopo aver condotto la gara per 35-36 minuti. Quella fu la fotografia di un gruppo che non si sarebbe mai arreso davanti alle difficoltà".

Quali sono i match che ricorda con maggior soddisfazione?

"Partite memorabili ne ho in mente diverse. Ne scelgo due anche per sottolineare l’importanza che hanno avuto i nostri under 2006 aggregati. In casa con Arezzo e a Siena sponda Mens Sana. Nella perenne emergenza che ci perseguitava furono decisivi rispettivamente Rosi e Lilli con minuti e giocate. ma tutti i ragazzi che hanno fatto parte del gruppo prima squadra, sono stati fondamentali per mantenere alto il livello degli allenamenti e, come nei due esempi sopra, si sono fatti trovare pronti quando chiamati".

E adesso?

"Sulla stagione che verrà ci sono molte incognite come accade in occasione delle riforme: la composizione dei gironi, la formula, ecc. Per quanto riguarda la mia permanenza con la società ci incontreremo a breve, ma credo che sarà una formalità".

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