Stepich, omicidio senza colpevoli

Morì per un colpo di pistola al cuore. Nove anni di processi nel nulla

L’avvocato difensore Nicola Muncibì

L’avvocato difensore Nicola Muncibì

Empoli 21 marzo 2019 - Nessun colpevole, alla fine di un interminabile iter giudiziario, per la morte di Massimo Stepich, 22 anni all’epoca dei fatti, il settembre del 2010, quando il giovane venne abbandonato davanti all’ospedale di Empoli, dopo aver ricevuto un colpo di pistola nel cuore. Inizialmente si pensò a un regolamento di conti, poi emerse un’altra realtà. Una roulette russa messa in atto per minacciare, ma non per uccidere, il 22enne sinti. In primo grado, nel 2014, vennero emesse cinque condanne per morte come conseguenza di reato, ma due anni dopo la corte d’assise d’appello cancellò la condanna ad Agostino Lebbiati, la più pesante. L’uomo del clan Lebbiati-Cavazza fu assolto per non aver commesso il fatto: stando a tre testimoni, non era nel campo di Ponterotto, nel Sanminiatese, dove Stepich trovò la morte.

Così, in appello, Agostino Lebbiati uscì di scena e gli altri quattro – Franco Cavazza, Gionni Lebbiati, Clay Guarda e Leandro Garini – andarono incontro a condanne fra i 4 anni e 2 mesi e i 4 anni e gli 8 mesi. Condanne annullate successivamente dalla Cassazione che aveva disposto un nuovo processo d’appello, dopo i ricorsi presentati dagli avvocati della difesa. «La motivazione della sentenza di merito è stata viziata», dato che «nel suo svolgimento logico, esiste una frattura che incide, escludendolo, sul rapporto di conseguenzialità necessaria tra i risultati probatori e la conclusione».

Dunque era tutto da rifare nel processo d’appello bis che, nei giorni scorsi, ha procurato l’ennesimo ribaltone: assoluzione nel merito per Cavazza e intervenuta prescrizione per gli altri tre imputati con la riqualificazione del fatto in omicidio colposo. Sono dunque rimaste in piedi la condanna al risarcimento delle parti civili per i tre riconosciuti colpevoli dell’omicidio colposo (prescritto) e una condanna a due anni per ricettazione di una pistola per il Cavazza. La morte di Stepich fu dunque un incidente, una roulette russa finita male per la quale, nove anni dopo, non c’è un colpevole.

r. e.