Gli negano lo status di rifugiato. Resta a Empoli a fare lo spacciatore

Arrestato un altro richiedente asilo, stavolta ex: espulso dalla città

I carabinieri cinofili alla stazione

I carabinieri cinofili alla stazione

Empoli, 12 aprile 2018 - Faceva avanti e indietro, in sella alla sua bicicletta. Partiva da casa destinazione chissà dove, salvo fare ritorno poco dopo, con ogni probabilità per riempirsi di nuovo le tasche e ripartire per un’altra consegna. Finché i carabinieri non hanno interrotto questo tran tran, scandito da dosi di stupefacente da confezionare e consegnare al cliente di turno.

A finire nei guai, M.O., 25enne nigeriano, arrivato in Italia come richiedente asilo. Il giovane non si è visto riconoscere lo status di rifugiato, ergo è rimasto sul territorio nazionale senza né arte né parte. Una storia drammatica, come tante se ne potrebbero scrivere, risultato di un sistema difettoso e di brutti giri, entrambi inevitabilmente anelli della stessa catena. Al centro, giovanissimi destinati a finire in situazioni degrado e criminalità. Situazioni dove la droga appare una triste e preoccupante costante. Nell’Empolese, più di un richiedente asilo è divenuto spacciatore. Qualcuno da ‘capo’, altri da ‘cavallini’, tutti parte dello stesso ingranaggio. Non mancano neppure i casi di ex profughi reclutati come pusher da strada e parchi. Eroina, solitamente il loro ‘cavallo di battaglia’. Questa volta, i carabinieri hanno sequestrato marijuana, oltre centotrenta grammi, e M.O. è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti.

E’ successo nel pomeriggio di martedì. I militari avevano notato che il ragazzo, troppo spesso, entrava e usciva da un’abitazione di Pontorme, muovendosi in bici. Un atteggiamento sospetto. Perciò, hanno deciso di moritorare la situazione. Si sono appostati in abiti civili nei pressi dell’abitazione e, quando hanno visto il giovane rientrare per l’ennesima volta, lo hanno bloccato. Nelle tasche aveva residui di marijuana, un indizio che ha spinto i militari del capitano Giorgio Guerrini a perquisire l’abitazione di riferimento. Una casa ‘condivisa’ con altri connazionali: a ognuno la sua camera da letto, spazi giorno in comune. Gli accertamenti hanno riguardato soltanto la stanza del ragazzo: lì dentro sono stati trovati denaro, droga, materiale per il confezionamento. Un mini market ben nascosto. Due confezioni di marijuana dal peso di undici grammi erano tra i vestiti, in ‘compagnia’ di 600 euro in contanti. In una valigia sotto il letto, un altro involucro: all’interno c’erano centoventi grammi di marijuana ancora da confezionare, una bilancina di precisione e un’altra per pesi maggiori. In un altro armadietto, sono stati trovati ritagli in plastica per il confezionamento.

Il ragazzo, incensurato, è stato arrestato in flagranza di reato e, dopo una notte trascorsa nella camera di sicurezza di via Tripoli, ieri mattina è stato giudicato per direttissima: il giudice, convalidato l’arresto, ha disposto nei suoi confronti il divieto di dimora a Empoli. Un ‘trasloco’ che va ad allungare la lista di profughi in manette per droga a Empoli: sei soltanto dall’inizio dell’anno, tre dei quali residenti nello stesso centro di accoglienza.

Samanta Panelli