
Stefano e Francesca Taccetti (foto Gianni Nucci/Fotocronache Germogli)
Montelupo Fiorentino (Firenze), 27 gennaio 2017 - Giovanni Taccetti. Un nome una garanzia, esperienza e gentilezza sono il suo curriculum. Aspiranti principi azzurri deponete l’inventiva per conquistare la vostra Cenerentola. La scarpetta l’ha trovata Taccetti. Cioè, l’ha creata. L’oggetto del desiderio del film ‘Cinderella’ è made in Montelupo Fiorentino, ed è in vendita (il romanticismo se ne farà una ragione). Così come le scarpe di Kate Middleton e Michelle Obama.
«Dagli stivali per andare nell’orto alla scarpa elegante per le serate di gala, la signora Obama indossa sempre le nostre creazioni», dice Giovanni Taccetti. America e Inghilterra legate a doppio filo da gusto e qualità. Alla soglia dei 70, Taccetti, c’è arrivato di gran carriera, a galoppo, un successo dopo l’altro. E l’azienda di scarpe da lui guidata insieme al fratello non conosce crisi. Negli ultimi sette anni hanno assunto personale, aperto nuove fabbriche e fatto investimenti grazie anche alla preziosa collaborazione di Francesca e Stefano, figlia e nipote del signor Giovanni. Un made in Italy che affonda le sue radici negli ultimi anni dell’ ‘800 e che nel produttivo ‘900 ha iniziato a raccogliere, oltreché grande popolarità, ricchi frutti. Macinando chilometri e chilometri, facendosi conoscere, portando i propri prodotti in giro per il mondo la famiglia di calzolai («perché questo siamo», tiene a precisare l’attuale padre dell’impero), dal 1935, ha conquistato una fetta di mercato che è motore della loro sempre fervente produzione. Dati alla mano: 1500 paia di scarpe al giorno per 200 dipendenti.
Numeri importanti soprattutto se rapportati a un piccolo territorio. Come funziona e com’è cambiata nel tempo la produzione? «Prima esisteva il nostro marchio, ora, da circa due anni, lavoriamo per grandi firme internazionali, tra cui non ci sono brand italiani. Così il lavoro è cambiato e sicuramente anche aumentato. La nostra particolarità è quella di seguire tutta la filiera dalla progettazione alla logistica».
Internet è un canale utile per attirare nuovi clienti? «Sicuramente dà visibilità, e poi si può dire che tutto è utile, ma il nostro nome è già molto conosciuto. Il mondo sa chi siamo e non grazie alle nuove tecnologie». Lavorare per le donne più conosciute del mondo e avere riprodotto la scarpetta di Cenerentola (che a occhio e croce costa quanto un’auto, altroché carrozza e topolini) sono grandi soddisfazioni: «Sì, il lavoro ne dà molte e spesso ci chiedono calzature fatte su misura per cui il nostro livello di precisione è molto elevato».