Presidio ospedaliero da rivedere I sindacati alzano la voce

Amministrazione e Azienda presenti al tavolo "Servono servizi agli anziani"

FUCECCHIO

Discutere la riorganizzazione dei servizi del presidio ospedaliero alla luce della pandemia. E’ questo il tema al centro dell’incontro del direttivo dello Spi Cgil di Fucecchio con Comune e Asl, in programma giovedì. "Il presidio ha molta importanza specialmente per gli anziani che noi rappresentiamo e vogliamo che abbiano servizi adeguati alla loro situazione – attacca il sindacato – La pandemia di marzo ha messo ancora di più in risalto la carenza di servizi adeguati per la popolazione e in particolare per le persone anziane e i disabili. La difficoltà di contatto con le strutture sanitarie e l’ inadeguatezza di una rete di servizi sul territorio hanno messo in difficoltà specialmente le fasce più fragili della popolazione".

Quindi, lo Spi Cgil, a suo tempo, "ha fatto una scelta di servizio per gli anziani contattando tutti i nostri iscritti per capire se avevano delle necessità urgenti, facendo da intermediario con i servizi del Comune e della Asl". Ecco, "in questo momento di grave difficoltà, i servizi devono rispondere con adeguatezza ed efficienza a partire dal presidio ospedaliero che oggi sembra un progetto ammezzato, ma più che altro si avverte la mancanza di una progettazione globale per il futuro. Si evidenzia una particolare criticità nel blocco B dove ci sono Cup e prelievi".

Il punto? "La sistemazione di questi servizi per noi è sbagliata – continua il sindacato – Le persone stazionano in un corridoio di passaggio, entrando uno alla volta e, in questo momento di pandemia, stando anche fuori all’aperto sotto un gazebo. Gli assistenti sociali sono stati collocati al primo piano senza ascensore e si trovano in una sede inadeguata. Siamo il secondo Comune per numero di abitanti della zona e crediamo sia giusto avere la nostra Casa della salute, una struttura che riunisca tutte le professionalità necessarie a garantire i servizi essenziali alla popolazione". Da qui la scelta di chiedere a Comune e Asl di "costruire insieme un progetto per il futuro condiviso".

S.P.