Pietre d’ottone per non dimenticare L’omaggio di Empoli ai suoi deportati

I tasselli della memoria racconteranno l’orrore della Shoah. Ventuno sono dedicati ai lavoratori della Taddei

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Un’iniziativa nata in Germania e ormai importata in diverse città d’Europa e d’Italia. Sono già oltre 70mila le pietre d’inciampo sparse in giro per il mondo. La prima è stata posata a Colonia, nel 1995. E grazie a un passaparola tanto silenzioso quanto efficace, oggi questi "tasselli della memoria" sono pronti a popolare anche le strade dell’Empolese Valdelsa. Un modo per "inciampare" metaforicamente nella storia ogni giorno. Un inciampo emotivo e mentale che servirà a ricordare - attraverso l’istallazione di piccoli blocchi quadrati di pietra ricoperti di ottone lucente - i nomi e le storie dei deportati del Circondario. Empoli - capofila del progetto- ha aderito insieme ad altri 5 Comuni (Capraia e Limite, Cerreto Guidi, Fucecchio, Montelupo Fiorentino e Vinci), stipulando una convenzione con Aned (associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti) per entrare a far parte di un grande circuito culturale europeo.

Il lavoro è iniziato nei mesi precedenti grazie alle ricerche dell’Archivio Storico empolese, dell’Anagrafe e degli uffici che hanno raccolto tutte le informazioni relative ai deportati mettendo in ordine i nomi, gli indirizzi di residenza, le date di nascita e quelle di morte. Empoli dovrà mettere in totale 47 pietre d’inciampo. Sono 21 quelle che verranno posate quest’anno in memoria dei lavoratori della Vetreria Taddei che non fecero ritorno a casa l’8 marzo 1944. Un percorso che proseguirà anche nel 2023. Per la posa della prima pietra è stata scelta una data carica di significato. Appuntamento in via Chiara il 27 gennaio, "Giorno della Memoria" per omaggiare il ricordo di Remo Giovanni Burlon, deportato ad Ebensee.

"Si tratta di un percorso unitario - ha spiegato Alessio Mantellassi, presidente del consiglio comunale di Empoli - Un investimento pubblico, di tutti i Comuni, per garantire la memoria. Non sarà solo il centro storico di Empoli ad essere interessato, ma anche le zone di Santa Maria, Cortenuova, Pontorme, Ponzano, Avane e Pozzale. Un progetto di memoria diffusa sul territorio". "L’esperienza della deportazione - ha sottolineato il sindaco Brenda Barnini - ha segnato tutto il territorio E’ bello mettere insieme questo nuovo tassello nel puzzle della memoria condivisa". Era il 2018 e Empoli si vedeva conferire dal Presidente della Repubblica la Medaglia d’Oro al valor civile. "Non è stato un punto di arrivo, ma di partenza" ha continuato Barnini, che ha colto l’occasione per ricordare David Sassoli. "Presentiamo questa iniziativa a pochi giorni dalla scomparsa del Presidente del Parlamento Europeo. Un modo concreto per costruire una memoria condivisa a livello europeo".

Ylenia Cecchetti