Giuseppina, 115 anni: è la più anziana d'Italia. "Ne ho così tanti?"

La nonna dei record di Montelupo Fiorentino è la quinta persona più vecchia del mondo. "Il mio segreto? Il cioccolato"

Giuseppina Projetto (foto Germogli)

Giuseppina Projetto (foto Germogli)

Montelupo Fiorentino (Firenze), 27 luglio 2017 - Quando suoniamo al campanello di via Lami a Montelupo Fiorentino è sempre per festeggiare un record "di quelli che fanno sgranare gli occhi". Un guinness stabilito da Giuseppina Projetto, una "star" conosciuta da tutti affettuosamente come la nonna d’Italia. O nonna dei record, appunto. Eccone un altro, che vale ufficialmente alla 115enne di origini sarde ma residente nella città della ceramica da quasi sessant’anni, il titolo di Decana d’Italia. Si è spenta infatti a Roma all’età di 115 anni e 110 giorni (appena due mesi di differenza con nonna Pina) suor Cecilia, al secolo Marie Joséphine Clarice Gaudette, nata nel 1902 negli Stati Uniti da genitori canadesi e trasferitasi poi in Italia. Oggi la donna più anziana d’Italia secondo la classifica stilata dal "Gerontology Research Group" è proprio la Projetto, supercentenaria per eccellenza, vicedecana d’Europa e addirittura quinta al mondo (la donna più longeva della storia è stata la 122enne francese Jeanne Calment). L'uomo più anziano d'Italia ne ha 111.

"Nonna, lo sai che sei la più anziana di Italia e la seconda in Europa?". Sorride e risponde: "Ma davvero? E quanti anni ho esattamente? Così tanti?". Si stupisce e poi, dopo un attimo dimentica. "Ci hanno avvisati della morte della suora americana pochi giorni fa – racconta la nuora di Giuseppina, Giulia Mannozzi - Sappiamo che è apparso qualche articolo negli Stati Uniti, ma qui per noi gli anni che passano non fanno più notizia".

"Per noi l’età della nonna è normalità: la gente ci riempie di domande ma io con questa vita eccezionale ho a che fare da 50 anni". Giuseppina si muove poco, vive di abitudini. Come il pranzo alle 13. Oggi verdure e formaggi. "Mastica male, ma per il cioccolatino a fine pasto trova sempre una soluzione". Giusto una mezz’ora in poltrona, altrimenti la notte la passa in bianco. Dopo la minestra è l’ora di coricarsi e sono le 20,30. E passano gli anni. Sono successe tante cose in questo secolo di vita, ma nonna Pina è stata un pilastro, la costante. La società si è evoluta, la tecnologia ha preso il sopravvento, tutto sembra cambiato ma non a casa di Pina. "Lei è rimasta nel tempo. Con fermezza, ottimismo, dignità. E un grande amore per la vita".