Ragazza finisce sotto il treno e muore. Il fidanzato illeso: "L’hanno spinta"

Tragedia a Montelupo Fiorentino

Le forze dell'ordine sul luogo della tragedia (foto Gianni Nucci / Fotocronache Germogli)

Le forze dell'ordine sul luogo della tragedia (foto Gianni Nucci / Fotocronache Germogli)

Empoli, 17 gennaio 2017 - Incastrata sotto le rotaie del treno. Del regionale partito da Pisa e diretto a Firenze. Così ha perso la vita Aliona Novalenco, 35 anni di origine moldava, alla stazione di Montelupo Fiorentino, nella provincia fiorentina. Erano le 21,15 di lunedì 16 gennaio. Fino a pochi minuti prima si trovava sulla banchina del binario uno, un istante dopo era senza vita sui binari. Il suo corpo straziato. Sull’accaduto indagano i carabinieri. Non è chiara la dinamica. Incidente, tragica fatalità? O qualcuno potrebbe aver spinto la donna? Le indagini sono in corso, serrate, ci sono aspetti della vicenda da accertare.

«Me l'ha ammazzata il marocco. Il marocchino me l’ha ammazzata, me l’ha ammazzata», lo ha ripetuto più volte Marco Giglioni, 31 anni, fiorentino, l’uomo che era con la 35enne alla stazione. Sembra fossero legati da un rapporto sentimentale, sembra anche che ieri sera avessero bevuto. Lo racconta chi li aveva visti poco prima in stazione. Gli investigatori stanno cercando testimoni per chiarire i fatti: al momento pare che nessuno abbia assistito alla drammatica scena, consumatasi tremenda e rapida. Starebbero cercando un nordafricano presente nella zona della sala d’attesa al momento dell’investimento della donna: potrebbe aver visto qualcosa di utile a chiarire la vicenda.

Una vicenda che si è consumata in pochi istanti. La donna e il compagno si avvicinano ai binari per salire sul treno mentre il convoglio è ancora in movimento, poi succede qualcosa di imprevisto: l’uomo sale sul treno, lei no. Ad avvertire il 31enne dell’accaduto il personale in servizio sul treno. L’uomo a quel punto scende a terra. Prende a pugni la carrozza, afferra un estintore e lo sbatte ovunque, si ferisce a una mano. All’arrivo dei soccorritori è ancora fuori di sé, li aggredisce. Soltanto alla vista dei carabinieri riesce a calmarsi: racconta la sua versione. Una versione da accertare. Alla stazione, tra sala d’aspetto e carrozze del treno bloccato fino a notte fonda – i passeggeri sono stati fatti salire su un bus sostitutivo – vengono ascoltate altre persone, ma nessuno avrebbe assistito alla tragica caduta.