Vinci, 12 settembre 2024 – Da un lato la maggioranza, che ha approvato una serie di atti propedeutici alla realizzazione della nuova Rsa a Sovigliana. Dall’altro, in Comune per Vinci e i comitati ambientalisti, che hanno oltretutto accusato l’amministrazione di aver “svenduto“ Vinci adottando metodi di calcolo che producono oneri di costruzione particolarmente bassi e creando un precedente “pericoloso“. Una seduta del consiglio comunale particolarmente movimentata, quella andata in scena martedì scorso, caratterizzata da una protesta messa in piedi dal Comitato Salviamo la Collina dal Cemento: circa quaranta ambientalisti hanno ribadito la propria contrarietà all’attuazione dell’intervento in quell’area verde, con striscioni e cartelloni ("Giù le mani dalla collina", si leggeva su uno striscione). Il sindaco Daniele Vanni ha motivato la scelta facendo presente come il numero di posti letto a Vinci, in rapporto agli abitanti, sia decisamente inferiore alla media europea.
"Allo stato attuale abbiamo una carenza importante di posti letto rispetto alle esigenze della nostra popolazione che sta sempre più invecchiando – ha detto – a Vinci non ci sono strutture di questo tipo. Nell’ultimo anno, nella nostra area le domande per accedere alle Rsa sono aumentate quasi del 50%. E alcune famiglie residenti sul nostro territorio comunale, visto la carenza dei posti letto, sono state costrette a portare i propri familiari in strutture distanti quasi 100 km".
Vanni ha fatto sapere che la struttura prevista a Sovigliana sarà accreditata dalla Regione Toscana e include la realizzazione di opere di urbanizzazione per oltre 1,8 milioni di euro, tra pista ciclabile, strada, parcheggio, nuove fognature per via Grocco e via Alfieri, una rotatoria, 170 nuovi alberi e un parco pubblico inclusivo progettato con l’associazione "Vorreiprendereiltreno". "La struttura assumerà circa 120 persone dando priorità a chi vive nei nostri territori. Questo intervento nelle ultime settimane è stato oggetto di forte contrarietà da parte dell’opposizione e di alcuni comitati – ha concluso il sindaco Vanni - in questi mesi li abbiamo ascoltati, organizzando anche assemblee pubbliche. Riteniamo che servizi socio-sanitari di questo tipo siano fondamentali per la nostra comunità e per questo abbiamo votato i documenti che permetteranno la realizzazione del progetto".
Per In Comune per Vinci e per i rappresentanti del comitato Salviamo la Collina (con questi ultimi che avrebbero voluto che l’operazione venisse attuata tramite il riutilizzo di edifici esistenti, senza altro consumo di suolo) questa azione però rischia di creare un precedente. "La percentuale richiesta per il costo di costruzione è dell’1% che si traduce, per il progetto della Rsa in questione, in 90mila euro. Nel Comune di Quarrata, per un’operazione analoga, ai Carron è invece stato chiesto il 5% - attaccano gli esponenti del Comitato – ma soprattutto, questi metodi di calcolo saranno applicabili ad ogni imprenditore che vorrà costruire sul territorio, visto che non sono state introdotte distinzioni fra enti di volontariato e società per azioni". Una visione condivisa da Giuseppe Pandolfi e dagli esponenti di In Comune per Vinci. "Si sono interpretate le tabelle vigenti in modo da consentire al gruppo Carron di scomputare tutti gli oneri in lavori che vengono dichiarati di pubblica utilità, ma che si giustificano solo con la realizzazione della variante – hanno aggiunto - e tutti i cittadini di Vinci pagheranno poi la manutenzione ordinaria di queste opere, visto che saranno cedute al Comune". L’iter andrà avanti, insomma. Ma le polemiche, con tutta probabilità, seguiranno a ruota.
Giovanni Fiorentino