Incontro di tutte le religioni sotto la tenda della pace "Si fermi l’invio delle armi"

Tutte le religioni sotto la tenda della pace per tracciare un cammino comune. E’ questo il significato dell’evento che si terrà oggi, a partire dalle 18,30 in piazza della Vittoria a Empoli, nel luogo dove – dallo scorso luglio – ogni giorno, dalle 18 alle 19 viene presidiata la tenda della Pace. All’invito lanciato dal Comitato Empoli per la Pace, subito accolto da don Guido Engel, proposto della Collegiata di Sant’Andrea a Empoli, hanno aderito i rappresentanti della comunità buddista, la chiesa cristiana evangelica dei fratelli di Sovigliana, i rappresentanti delle comunità ortodosse romene e georgiane e il centro islamico.

Quello di oggi sarà un momento di riflessione sulla guerra e su quali strade si possono percorrere per costruire, nelle nostre comunità, un progetto di educazione alla cultura della Pace.

Il Comitato Empoli per la Pace – spiega una nota – da quando nel febbraio scorso è iniziato il conflitto in Ucraina ha cercato di coinvolgere l’opinione pubblica con diverse iniziative. Prima lanciando una petizione, poi con l’organizzazione di una Notte Bianca nella quale si è affrontata la questione del conflitto con esperti. E, da quasi sei mesi con l’iniziativa della Tenda della pace, presidiata, ogni giorno, dai cittadini, nella centralissima piazza della Vittoria. La richiesta del Comitato Empoli per la Pace alle istituzioni nazionali e internazionali è chiara: prima di tutto che si fermi l’invio delle armi, sempre più potenti e letali, per riaprire lo spazio della diplomazia.

Poi si chiede di investire "tutte le energie possibili in uno sforzo diplomatico che possa avvicinare le forze in conflitto": un’attività diplomatica e di dialogo che oggi può apparire difficile ma che, ne siamo certi, sia l’unica che può portare a una ricomposizione del conflitto. Il comitato chiede poi d i coinvolgere in questa attività le più importanti istituzioni internazionale, di fermare la corsa al riarmo, e portare avanti con forza il percorso per l’eliminazione delle armi nucleari "che rappresentano il pericolo più grande per la sopravvivenza dell’umanità". In questo senso l’Italia – conclude la nota – "dovrebbe ratificare il trattato di proibizione delle armi nucleari".