REDAZIONE EMPOLI

Inaugurata la scuola di giornalismo

La Scuola di Giornalismo di Fucecchio promossa dalla Fondazione Montanelli Bassi mira a formare un'opinione pubblica libera e informata, attraverso lo studio dei nuovi media e l'incontro e il confronto. Un'opportunità per dare nuovo impulso alla professione giornalistica.

Inaugurata la scuola di giornalismo

Due le tematiche fondamentali: il giornalismo internazionale e i nuovi media. Ha preso il via a Fucecchio la "Scuola di giornalismo" promossa dalla Fondazione Montanelli Bassi e patrocinata dal dipartimento di scienze politiche dell’università di Pisa, dalla Fondazione Ordine dei Giornalisti della Toscana e dal Comune, con il contributo della Fondazione Cr Firenze. Dopo i saluti di Alessio Spinelli, sindaco di Fucecchio, Giampaolo Marchini, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Toscana e Alberto Malvolti, presidente della Fondazione Montanelli Bassi, ad aprire i lavori è stata l’appassionata relazione di Ferruccio de Bortoli, presidente della Fondazione Corriere della Sera. "Spesso in Italia avere un giornalismo di qualità è ritenuto scomodo e la trasparenza è ritenuta un intralcio - attacca Ferruccio de Bortoli -. Ma questo dimostra l’importanza del giornalismo libero e competente, di cui nella sua vita Indro Montanelli si è sempre fatto strenuo difensore. La missione civica del giornalista è di formare un’opinione pubblica libera e informata, alimentando il dibattito con spirito critico. Il tutto adattandosi alle nuove tecnologie e ai nuovi mezzi digitali, che cambiano le modalità di produrre informazioni ma non minano la centralità del giornalista. La realtà è complessa e deve essere studiata a fondo, fuggendo il semplicismo tipico dell’era della digitalizzazione".

"Si tratta di una scuola impegnativa - spiega Giampaolo Marchini - in cui l’incontro e il confronto rappresentano due variabili importanti insieme allo studio dei nuovi media. Una scuola che vuole dare nuovo impulso alla nostra professione nella quale, come dico sempre ai giovani giornalisti, la cosa più importante è appassionarsi alla verità".