Imu, maxi evasione per 2 milioni

Dal 2016 a oggi quasi tremila cartelle. In arrivo nuovi avvisi da parte del Comune per richiedere i pagamenti

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Messe una sopra all’altra sono circa tremila cartelle – 2855 per la precisione – e risalgono agli anni dal 2016 a oggi. Ancora una volta si parla di evasione fiscale, ma la cifra stavolta è davvero importante. Due milioni scarsi di Imu di euro non pagati, a tanto ammontano i soldi che il Comune di Empoli deve recuperare da chi, in questi anni, ha pensato bene di non pagare la tassa sulla casa. Il versamento spetta a tutti coloro che sono proprietari di abitazioni o fondi diversi da quella principale ed è in vigore ormai da diversi anni. E’ cambiata spesso nel corso del tempo, ma è una scadenza alla quale nessuno, in teoria, dovrebbe sottrarsi. Viene infatti pagata tramite il modello F24 in due rate pari al 50% dell’imposta annua, o in una rata unica pari alla somma totale.

La prima scadenza è a giugno, mentre la seconda è domani. E se molti empolesi, numeri alla mano, hanno già iniziato a fare i calcoli su quanti regali in meno dovranno fare considerando i soldi che nel giro di qualche ora spariranno dai propri conti correnti, molti altri nel corso degli anni hanno pensato bene di soprassedere. La cifra, come accennato, è davvero significativa, perché si parla di quasi 2 milioni di euro. Per dare una misura è poco meno della metà dei soldi che servono per realizzare il progetto del nuovo Ecopark a Ponte a Elsa, un terzo della somma che verrà utilizzata per la pista di atletica nella zona del polo scolastico. Siamo insomma davanti a un’evasione fiscale di proporzioni importanti, ma commisurata a quella a cui, bene o male, devono far fronte un po’ tutti i comuni. L’unica consolazione è che dei due milioni di euro di Imu non pagata circa 200mila euro sono già rientrati nelle casse pubbliche con l’emissione dei primi accertamenti, ma resta comunque fuori un milione e 700mila euro che l’amministrazione proverà in qualche modo a recuperare emettendo altri avvisi nei prossimi giorni.

La somma è stata inserita all’interno del bilancio di previsione 2022-24, ma va sottolineato che la stessa è oggetto di svalutazione mediante apposito accantonamento a fondo crediti dubbia esigibilità. In altre parole, si tratta di cifre che non è detto che vengano recuperate subito. Il valore degli avvisi emessi e imputati a bilancio sarà quindi oggetto di verifica in occasione del riaccertamento ordinario dei residui, in sede di rendiconto 2022, mentre sarà incaricato il responsabile del Servizio Tributi, Alessio Ammannati, di monitorare l’andamento delle entrate derivanti dall’attività di contrasto dell’evasione censita l’atto pubblicato in albo pretorio.

Tommaso Carmignani