"Impianti di smaltimento? Indicate dove costruirli"

Il sindaco di Vinci, Giuseppe Torchia, fa il punto sul costo dei rifiuti "È compito della Regione,con il nuovo piano, individuare la localizzazione"

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La tutela dell’ambiente è in cima all’agenda di amministratori e politici. E se questo è senza eccezioni un bene, la faccenda si complica quando si parla in concreto dei rifiuti e della loro gestione. Le spese per smaltirli crescono e a niente servono gli appelli a produrne di meno. Al sindaco di Vinci, Giuseppe Torchia, membro del direttivo dell’Ato abbiamo chiesto di fare il punto sulla situazione.

Il costo dello smaltimento dei rifiuti è aumentato di 100 euro a tonnellata. Cosa è successo?

"La ragione è che la pianificazione di ambito, alla base della gara di affidamento del servizio ad Alia, è stata disattesa. Il piano di ambito prevedeva un sistema impiantistico che a oggi non è stato realizzato. L’elenco è lungo: da Case Passerini all’impianto di compostaggio nel comune di S.Marcello-Piteglio.Negli ultimi tempi, non solo a causa della pandemia, si sono determinati due effetti negativi nella gestione dei rifiuti derivanti da raccolta differenziata: il crollo del valore di mercato delle materie da riciclare come carta e plastica e un incremento dei costi per i rifiuti da avviare a trattamenti di recupero quali la frazione organica".

Il presidente dell’Unione dei Comuni, Alessio Falorni, ha detto che la politica deve cominciare a parlare della costruzione di un impianto di smaltimento dei rifiuti in Toscana. Che ne pensa?

"Sono d’accordo col sindaco di Castelfiorentino. Altresì penso che il problema vero della Toscana sia affiancare alle dichiarazioni sulla necessità di dotarci di un sistema impiantistico anche dare l’indicazione su dove ubicarlo. È compito della politica, in particolare della maggioranza che guida la Regione, attraverso il nuovo Piano, assumersi la responsabilità di indicare il luogo dove realizzare gli impianti. Non decidere sull’ubicazione significa non realizzarli".

Il sistema di raccolta porta a porta è ancora ’conveniente’ per i cittadini?

"Se il futuro a cui andiamo incontro è quello dell’economia circolare, la mia risposta è affermativa. L’esperienza di questi anni ci ha dimostrato che solo attraverso il porta a porta si possono raggiungere livelli di differenziazione elevati. Sistemi di raccolta differenziata diversi non hanno queste performance. Il nostro sistema costa un po’di più nella raccolta, ma determina risparmi notevoli nella fase di trattamento e recupero. Per tali ragioni occorre un sistema impiantistico efficiente".

Per famiglie e aziende la scelta è fra pagare sempre di più per lo smaltimento dei rifiuti o accettare gli impianti che, però, nessuno vuole e che creano sollevazioni ovunque si tenti di realizzarli. Non c’è dunque soluzione?

"Non esistono opportunità diverse rispetto a quella di realizzare gli impianti. Chi racconta che si può chiudere il ciclo dei rifiuti senza un sistema impiantistico dice cose che non corrispondono alla realtà. Esistono studi che indicano che nelle Regioni del nord del nostro Paese, dove le aziende che gestiscono i rifiuti hanno avuto importanti riorganizzazioni ed una maggiore dimensione industriale, si determinano gestioni più efficienti e costi minori per i cittadini e le imprese. Quindi per pagare meno è necessario chiudere il ciclo dei rifiuti attraverso una gestione industriale che contempli un sistema impiantistico adeguato".

Francesca Cavini