REDAZIONE EMPOLI

Il nuovo polo socio-sanitario : "Un progetto che risponde a bisogni della popolazione"

Il sindaco Daniele Vanni ha spiegato all’assemblea quanto previsto per la Rsa e le altre costruzioni "La nostra volontà è di continuare a migliorare il piano, a partire dalle opere di urbanizzazione".

Grande partecipazione alla riunione dedicata al polo socio-sanitario di Sovigliana

Grande partecipazione alla riunione dedicata al polo socio-sanitario di Sovigliana

Un incontro pubblico significativo quello che l’amministrazione comunale ha voluto per spiegare il progetto del polo socio-sanitario che sorgerà nell’area di via Grocco/via Murri a Sovigliana. Il sindaco Daniele Vanni ha spiegato cosa prevede il progetto e risposto alle obiezioni che vengono sollevate dal Comitato Salviamo la collina dal Cemento in merito al piano di costruzione di una Rsa da parte del gruppo Carron, della sede di Casa Matilda da parte delle Pubbliche Assistenze Riunite di Empoli e Castelfiorentino e di ambulatori medici e altri servizi di tipo socio-sanitario.

Sindaco Vanni, qual è il senso di questo progetto?

"Credo si debba analizzare quelle che sono le necessità delle famiglie, della comunità, soprattutto con una situazione generale in cui la popolazione sta invecchiando e c’è sempre più bisogno di assistenza per anziani non autosufficienti.Per capire la nostra situazione, bisogna guardare cosa accade sul territorio. L’Europa ha chiarito che c’è la richiesta da 50 a 60 posti letto per ogni 1.000 abitanti over 65. La media europea è di 49 posti letto, in Italia abbiamo 19 posti letto ogni 1.000 abitanti over 65. Nell’area empolese, siamo a 14,9 posti letto. Il territorio deve poter rispondere a una domanda che oggi non può essere evasa e che va fronteggiata".

Certo, un immobile da 160 posti letto ha un impatto notevole...

"Le rette delle Rsa hanno costi elevati e un intervento come quello previsto consente di ridurre le spese rispetto alle strutture più piccole, perché ammortizza i costi e risponde meglio a un’esigenza che cresce e crescerà ancora".

I servizi del progetto hanno un forte valore socio-sanitario, che, si obietta, potrebbe essere raggiunto costruendo altrove o meglio utilizzando edifici già esistenti.

"La contrarietà è per il luogo dove sono destinati. In alternativa viene proposto di utilizzare immobili già esistenti, ma questo non è fattibile per una struttura come quella prevista, che deve rispettare determinati parametri a cominciare dalle prescrizioni antisismiche".

E adesso che succede?

"Ho concluso l’assemblea dicendo che un intervento del genere è importante per la comunità sia per i servizi forniti alla popolazione di Vinci sia in termini occupazionali. Saranno assunte 120 persone e questo non è poco. Resta forte la disponibilità dell’amministrazione a migliorare il progetto, a cominciare dalle opere di urbanizzazione. Per esempio,inizialmente era previsto un giardino pubblico che non aveva spessore sociale. Da semplice giardino si è trasformato in un parco inclusivo, fatto per le famiglie del posto e per far giocare insieme i bambini, tutti i bambini, anche quelli disabili. Sarà il migliore del nostro territorio".

A chi contesta l’impatto sulla viabilità dell’area cosa risponde?

"Abbiamo incaricato uno studio specializzato di fare un’analisi migliorativa della viabilità. E per quanto riguarda la questione del verde, è stata chiesta all’azienda costruttrice una maggiore piantumazione di alberi. Richiesta accolta: ne piantumeranno 172".

Francesca Cavini