Il numero unico 112 toscano ’pensa’ empolese

Alessio Lubrani, a capo della centrale del 118 Empoli, è anche direttore del progetto. "E’ stato ridisegnato il mondo dell’emergenza"

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di Samanta Panelli

"E’ un cambio epocale: viene ridisegnato il mondo dell’emergenza tutto". Con una frase, Alessio Lubrani, direttore del 118 Empoli e ‘padre’ del Sismax-Sistema integrato sanità in maxi-emergenza, fotografa il ruolo chiave del Numero unico d’emergenza 112 della Regione. Lo fa con cognizione di causa visto che ne è direttore: ne ha curato la nascita, con un lavoro di team che ha visto coinvolte professionalità di rilievo.

Partiamo dall’inizio: cos’è il Nue 112?

"E’ il numero unico al quale i cittadini potranno fare riferimento per ogni tipo di chiamata di emergenza. E’ la struttura che sopraintende alla rete di emergenza".

E la rete, chi riunisce?

"Le centrali operative di carabinieri, polizia di Stato, vigili del fuoco ed emergenza sanitaria, di tutta la Toscana. A livello regionale, a oggi, abbiamo ottanta centrali operative: con l’istituzione del Nue 112 della Regione, tutte le chiamate oggi suddivise fra le 80 centrali saranno convogliate alla centrale operativa unica. La più grande d’Italia".

Quando avverrà la ‘sintesi’?

"Il 2 dicembre, anche se per ragioni tecniche, i distretti telefonici saranno coinvolti progressivamente. I primi saranno i distretti 055 e 0574".

E quello empolese?

"Lo 0571 sarà coinvolto nel mese di marzo. Comunque, tutti i distretti saranno inseriti entro aprile".

Qual è l’investimento alla base di questa operazione?

"Ammonta a circa 2,8 milioni di euro, ovvero 76 centesimi per ogni abitante della Toscana".

Quando è nato il progetto?

"L’11 marzo 2019, attraverso la delibera di giunta, sono stato nominato project manager. Il punto era recepire ciò che prevede la normativa europea: un solo numero di emergenza".

Avete quindi avviato il percorso che ha portato alla realizzazione della struttura.

"Esatto. La centrale unica è ospitata a Firenze, nell’edificio dove attualmente ha sede anche la centrale operativa 118 Firenze-Prato".

Il ‘cantiere’ ha portato assunzioni?

"Abbiamo assunto la prima tranche di call taker, così si chiamano gli operatori incaricati di rispondere al telefono: sono dieci a ora, ma arriveremo ad averne ottanta con la piena operatività".

Come ci si prepara a diventare call taker?

"Il personale fa formazione specifica: prenderà il via il 19 ottobre e andrà avanti per due mesi con gli operatori dell’Azienda regionale emergenza urgenza della Lombardia, capofila del progetto Nue in Italia".

Quali sono i punti di forza di questa rivoluzione?

"In primis, fornisce al cittadino un solo numero da ricordare e fare per tutte le emergenze. E consente al cittadino di chiamare anche, per esempio, nel caso in cui non sia in condizioni di parlare".

In che modo?

"Il Nue è raggiungibile anche via sms inviato al 112 o attraverso la App, già scaricabile, ‘Where are u’: è possibile chiedere soccorso, specificare il bisogno e inviare la localizzazione. E proprio la localizzazione è il terzo pregio del sistema: talvolta chi chiede aiuto non sa spiegare dove si trova".

A proposito di operatività, c’è qualcosa che ha portato della sua esperienza empolese nel progetto?

"Sì, il Sismax: tutte le procedure operative sono state pensate secondo la filosofia del Sistema integrato sanità in maxi-emergenza. Perché vede, in situazioni di stress e talvolta di grande criticità come quelle in cui opera chi lavora in centrale, è fondamentale poter contare su procedure semplici".