Il futuro dell’Ecomostro? Verde e uno spazio per tutti

Le proposte sono emerse nell’incontro fra Comune e residenti. Ed entro fine mese dovrebbe arrivare la risposta sulla questione Iva per chiudere l’acquisto

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di Tommaso Carmignani

EMPOLI

A colpire fin da subito è la presenza di almeno un paio di camionette dei carabinieri e di alcuni agenti in borghese. "Non siamo delinquenti", tuona qualcuno. Ma il motivo è che il sindaco Brenda Barnini è ancora in quell’elenco, diffuso da Avviso Pubblico, dei sindaci a rischio in tutta Italia. "Mi trovo in questa lista poco simpatica perché qualcuno, nei mesi scorsi, si è divertito a mandarmi dei proiettili in Comune". In realtà di polizia e carabinieri, a Ponte a Elsa, non ce ne sarebbe bisogno.

Quella dell’Ecomostro è questione spinosa, come testimonia la riunione dai toni accesi andata in scena qualche giorno fa sotto la struttura di via Caponi, ma la discussione che va in scena al circolo Arci della frazione è di tutt’altro carattere. Ci sono anche i residenti del quartiere intorno all’Ecomostro, quelli che avevano alzato la voce durante la prima riunione e che avevano annunciato la loro assenza, ma a parlare è soprattutto il sindaco Barnini.

La notizia è che entro fine mese dovrebbe arrivare una risposta sulla questione Iva: il Comune ha acquisito all’asta i 23 dell’immobile, ma per perfezionare il rogito va capito l’importo delle tasse. L’amministrazione dice il 10%, qualcun altro risponde il 22%: ballano circa 70mila euro. Una volta risolto l’inghippo si potrà completare la procedura di acquisto. Dovrebbe accadere a settembre.

"Dobbiamo entrare in possesso dell’immobile – dice ancora Barnini – e poi decidere il da farsi. Ci stiamo impegnando e sono pronta ad arrabbiarmi sul serio se qualcuno dice il contrario". Diventare proprietario dell’Ecomostro, per il Comune, è un passaggio chiave: fino a quel momento, l’ente ha le mani legate. Il primo passo sarà ripulirlo e metterlo in sicurezza (tra le tante lamentele dei cittadini anche degrado e pericolosità della struttura), dopodiché sarà il momento di acquisire anche l’ultima parte, quel ‘terzo’ nelle mani di un altro proprietario.

"Quando avremo acquisito la maggioranza dell’immobile – dice Barnini – sarà più semplice dare un valore a ciò che resta e completare l’acquisto definitivo. A quel punto dovremo stabilire cosa farne ed è il motivo per cui siamo qui a parlarne". Dai cittadini, tutti d’accordo sulla necessità di abbattere il ‘mostro’, arrivano tante proposte, ma a farla da padrona sembra l’ipotesi di un’area verde in cui posizionare una struttura polifunzionale a servizio del quartiere. Scartata a priori l’ipotesi lanciata dalle opposizioni di centrodestra per la realizzazione di nuova edilizia popolare. "Non ci sono i presupposti", chiosa Barnini, un giudizio che sembra incontrare i favori della maggior parte dei cittadini.