Gasolio e pedaggi: trasportatori in allarme. Ogni tir costerà 10mila euro in più all’anno

La stima di Cna: salasso per le attività del territorio. Gagliano: "Situazione insostenibile, gravi danni che incidono sull’economia locale"

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Empolese Valdelsa (Firenze), 12 gennaio 2022 - Chissà se la decisione del Governo di obbligare i distributori a esporre il prezzo medio nazionale lo farà calare di qualche centesimo, fatto sta che anche sul territorio l’aumento del costo del gasolio ha fatto cominciare nel peggiore dei modi questo 2023 a chi sulle strade ci lavora ogni giorno. La fine degli sconti sull’accisa e l’incremento dei pedaggi autostradali incideranno infatti sulle casse delle imprese di trasporto dell’Empolese Valdelsa per 10.300 euro in più l’anno per ogni veicolo pesante, una cifra importante che rischia di mettere a serio rischio la marginalità delle nostre aziende così già duramente colpite durante il 2022 dagli aumenti delle materie prime e delle bollette di luce e gas. La brutta notizia è che l’Italia è salita al terzo posto nella graduatoria dei prezzi del gasolio alla pompa più alti d’Europa (al 2 gennaio scorso l’Osservatorio sui prezzi dell’energia della Commissione europea ha evidenziato un prezzo di 1,890 euro al litro).

A far lievitare a dismisura il costo del carburante è l’incremento di accisa e tasse sull’accisa, passate da una incidenza sul prezzo finale pari al 38,7% lo scorso 5 dicembre al 50,69% attuale. Una scelta che sta mandando su tutte le furie anche qualcuno dei sostenitori di questo Governo, convinti che le scelte in materia di carburanti sarebbero state altre. Il problema è che il caro benzina si va ad aggiungere agli aumenti di tutte le voci di costo correlate a questa attività. In particolare, l’aumento del 2% sulle tariffe che Aspi ha applicato a decorrere dal primo gennaio 2023 sulle tratte autostradali di cui è concessionaria. Una impresa di autotrasporto percorre mediamente il 70% su tratte autostradali e questo aggiornamento costerà circa 300 euro l’anno per ogni veicolo di cui ha disponibilità. "Una misura – fanno sapere da Cna – che è peraltro in palese contraddizione con i disagi, consistenti e purtroppo anche drammatici, ascrivibili al comportamento di Autostrade per l’Italia nella gestione della rete autostradale di sua competenza".

Tra le tante lamentele ci sono poi quelle legate alle infrastrutture. A breve riprenderà il cantiere lungo la FiPiLi che tanti disagi ha creato durante l’autunno e che rischia di aggiungere code su code a mezzi che costano cari proprio in virtù del caro carburanti. Quello degli aumenti della benzina era stato un problema che aveva caratterizzato la prima parte dello scorso anno e che si era andato a sommare con i rincari di gas e luce, ma il Governo Draghi era intervenuto proponendo uno sconto sulle accise. L’agevolazione ha consentito al prezzo alla pompa, che era salito fino quasi a 2 euro, di tornare intorno a 1,5-1,6 euro, ma tutto è finito al 31 dicembre. Virali le immagini di quel benzinaio che allo scoccare della mezzanotte ha dovuto cambiare il prezzo facendolo salire di oltre 20 centesimi. Una mazzata che anche le imprese dell’Empolese Valdelsa pagheranno cara. "Criticità accertate, e già sanzionate dall’Autorità di regolazione dei trasporti, che continuano a determinare gravi danni all’economia, soprattutto alle imprese di trasporto, a causa dei maggiori tempi di percorrenza che si riverberano inesorabilmente sui costi di gestione e sulla qualità della vita - dichiara Mariano Gagliano, presidente del trasporto merci di Cna - Una situazione insostenibile che, nell’immediato, richiede perlomeno un intervento in grado di riportare il prezzo del gasolio alla pompa al livello medio europeo".