
Frana di Poggio Taccino "Pronti a fare un esposto"
Il duello si fa durissimo. E va in onda un altro scontro tra amministrazione comunale e comitato per la valorizzazione e la sicurezza delle Cerbaie. "Se il Comune non provvede a breve a ripristinare la frana in Poggio Taccino, faremo un esposto al Prefetto". Sono queste le parole forti del presidente del comitato Marco Nicoletta che torna di nuovo sulla questione delle frane sempre in essere a Torre di Fucecchio e in particolare, in questo caso, in quella in Poggio Taccino, la cui strada è chiusa dal novembre scorso. "Ci giungono continue segnalazioni dagli abitanti di questo gruppo di case – spiega Nicoletta –: in una di esse una vettura nel fare manovra è finita fuori strada . Gli abitanti del posto ci scrivono che il Comune sta rinviando i lavori e problemi stanno emergendo anche con il gestore dell’acqua". Ma cosa sta succedendo? "Pare infatti sia un problema legato all’acquedotto, fatto sta che da novembre via Poggio Taccino è chiusa e gli abitanti per raggiungere e uscire con l’auto possono farlo solo da via Del Forrone; poi possono immettersi dal Poggio nella parte della strada che è possibile percorrere, o al contrario per rientrare, sono costretti a fare una serie di manovre con il rischio, come avvenuto nei giorni scorsi, di finire nella scarpata". Così il comitato ha deciso di farsi portavoce anche di questa problematica.
"Il sindaco lo scorso aprile – conclude Nicoletta – ci aveva dato rassicurazioni circa una rapida soluzione del ripristino della frana e ora ci chiediamo se le sue parole hanno ancora un valore". I nervi, tra Comitato e Comune, sono tesi da alcune settimane e il confronto è iniziato sulla questione dei provvedimenti da prendere per la sicurezza della zona che si trova a fare i conti con lo spaccio di droga e la criminalità che ne consegue. Una criticità che interessa più Comuni e tre province. Nei giorni scorsi Nicoletta aveva strigliato l’amministrazione rilevando come restino ancora cose importanti da fare.
E deve farle il Comune: "Il rispetto dell’ordinanza di pulitura dei terreni e dei sentieri anche da parte dell’ente stesso, e l’istituzione della Ztl nelle strade comunali per evitare l’ingresso e la circolazione dei non autorizzati", aveva detto Nicoletta. La zona boschiva è comunque sotto le lente e anche nei giorni scorsi c’è stato un nuovo blitz delle forze dell’ordine con sequestri di droga e segnalazioni. Ma, appunto, non c’è solo il problema della droga. C’è anche l’impegno per la valorizzazione dell’area. "Uno dei motivi che ci ha indotto alla costituzione è quello di monitorare e spronare le autorità nel perseguimento dei fini della tutela della sicurezza e della valorizzazione dell’area – aveva spiegato Nicoletta". Ma c’è ancora molto da fare, secondo il Comitato. E c’è anche da sistemare la frana. Appunto.
Carlo Baroni