
Carabinieri in servizio
Empoli, 7 agosto 2016 - Un tamponamento, di quelli da constatazione amichevole e stretta di mano, si è trasformato in un faccia a faccia aspro. Con tanto di minaccia coltello in pugno da parte del conducente di uno dei due veicoli nei confronti dell’altro. Un atteggiamento violento e apparentemente ingiustificato che ha spinto l’automobilista minacciato, assai sconcertato e pure amareggiato, a rivolgersi alle forze dell’ordine. Per cercare di far valere le proprie ragioni e, soprattutto, per farsì che la situazione non degenerasse, in pieno giorno e nella centralissima via Leonardo da Vinci a Sovigliana. Il traffico, in quel tratto di strada prosecuzione di viale Togliatti, è sempre piuttosto sostenuto: del resto il viale è la direttrice principale da percorrere per chi da Empoli vuole dirigersi verso Cerreto Guidi, Vinci e il Pistoiese. O viceversa.
Facile comprendere come sia ‘naturale’ restare bloccati in un ingorgo soprattutto nelle ore di punta o, distraendosi un attimo, rimanere coinvolti in un incidente. A volte di lieve entità, altre volte più serio. Non era certo il caso del tamponamento avvenuto l’altro giorno, poco prima delle 15. Due i mezzi coinvolti, una macchina e un camion. Altrettanti i conducenti, entrambi uomini e all’incirca 50enni.
Secondo una prima ricostruzione, l’automobile era stata urtata, o meglio tamponata dal mezzo pesante lungo via Leonardo da Vinci. Nella fetta di Sovigliana che guarda Petroio. Cose, dicevamo, che possono accadere, praticamente all’ordine del giorno. Accortosi dell’urto, il conducente dell’automobile avrebbe lasciato il posto di guida per andare a vedere l’entità dei danni provocati dalla botta con il camion. Un bestione rispetto alla sua ‘piccola’ vettura. A quel punto, però, qualcosa è andato storto. Il conducente del mezzo pesante, per cause in corso di accertamento da parte dei carabinieri che si occupano delle indagini, si sarebbe rivolto in malo modo all’automobilista. Minacciandolo con parole decise e inequivocabili. Frasi forti pronunciate mentre estraeva da una tasca un coltello a serramanico.
Un'arma vera e propria, quella mostrata all’indirizzo del ‘rivale’ di corsia così da rincarare la dose e rendere ancor più reali le minacce verbali. Questione di qualche minuto. Poi il camionista ha richiuso il coltello e l’ha rimesso a posto, come niente fosse. Una situazione apparsa complicata e inusuale agli occhi dell’automobilista aggredito. Tant’è che l’uomo, alla vista di una pattuglia dei carabinieri di passaggio lungo il viale soviglianese, l’ha fermata. Ai militari ha spiegato l’accaduto, chiedendo il loro intervento per ristabilire la calma e accertare le responsabilità di ognuno.