Empoli, sos aggressioni ai sanitari: "Rems, personale carente"

Il tema è stato affrontato in un incontro in prefettura: le richieste del sindacato. "Si sono susseguiti tavoli aziendali che non hanno prodotto nulla di concreto"

La delegazione Cgil dopo l’incontro in prefettura a Firenze

La delegazione Cgil dopo l’incontro in prefettura a Firenze

Empoli (Firenze), 10 agosto 2024 –  “Il personale è carente, non sufficiente a gestire la complessità della situazione". Lo dice la Cgil, sottolineando anche le criticità della Rems di Empoli, a margine dell’incontro in prefettura di Firenze, al quale hanno partecipato rappresentanti della segreteria di Firenze e quella di Prato e Pistoia, rappresentanti della Usl Toscana Centro, Aou Careggi e Aou Meyer e con al centro il tema delle aggressione al personale sanitario.

"Abbiamo ribadito la nostra forte preoccupazione per il clima e gli episodi di aggressione che si sono susseguiti in questi mesi nei confronti dei professionisti sanitari – spiega una nota della Cgil –. Troppo spesso, davanti a eventi tragici che hanno una visibilità mediatica, leggiamo e sentiamo parole di condanna e di indignazione, ma con molta amarezza dobbiamo registrare che altrettanto spesso, dopo quelle parole, le aziende sanitarie non mettono in atto azioni concrete e investimenti che possano tutelare il bene più importante che abbiamo: la salute e l’incolumità di chi lavora e la tutela degli altri assistiti".

"Un focus particolare lo abbiamo fatto per la Rems di Empoli, che sono luoghi di ricovero particolari poiché gli ospiti sono detenuti con comportamenti antisociali e che in alcuni casi hanno dimostrato tratti aggressivi verso gli operatori sanitari – prosegue la nota –. In quei luoghi, a nostro avviso, ci devono essere regole chiare e queste devono essere fatte rispettare da chi ne ha il compito e la responsabilità. Dopo alcuni episodi avvenuti nei mesi scorsi si sono susseguiti tavoli aziendali che non hanno prodotto, però, nulla di concreto. Non sono chiari nemmeno in questo caso i protocolli di intervento delle forze dell’ordine".

"Abbiamo ribadito alla prefettura che ad oggi non esistono o non sono a nostra conoscenza protocolli di intervento chiari delle forze dell’ordine in caso di aggressione all’interno dei presidi ospedalieri e territoriali – conclude il sindacato –. Spesso ci troviamo di fronte a uno scaricabarile inaccettabile da parte delle aziende verso le istituzioni deputate all’ordine pubblico". Infine: "Abbiamo chiesto l’apertura di posti fissi di polizia in tutti i pronto soccorso dove non ci sono, e la loro apertura h24 e non h12 come avviene oggi. Inoltre, abbiamo chiesto che il personale assegnato sia adeguato e abbia indicazioni di intervento precise".