"E ora siamo al lavoro per ampliare gli spazi"

Quest'anno, il Museo del Vetro di Empoli ha accolto mille visitatori durante le festività natalizie. Nel 2024, la direttrice dei musei empolesi Cristina Gelli organizzerà una grande mostra dedicata a Masolino da Panicale, in occasione dei 600 anni dall'esecuzione del ciclo di affreschi. La mostra, curata da Andrea De Marchi, Silvia De Luca e Francesco Suppa, ricostruirà il contesto culturale in cui si mosse Masolino.

I dati di affluenza di quest’anno, relativi alle festività natalizie, sono parziali vista la chiusura del museo di punta. Collegiata a parte, dal Museo del Vetro dall’8 al 25 dicembre, sono passate mille persone. Chiuso per il giorno di Capodanno, sarà comunque visitabile regolarmente fino al 31 dicembre come gli altri musei cittadini. Nuovo anno, sfide nuove anche per Cristina Gelli, direttrice dei musei empolesi. Il 2024 sarà l’ultimo di mandato anche per lei. "Il sogno nel cassetto? - confessa pensando al futuro - Arrivare ad ampliare il Museo della Collegiata al palazzo prospiciente piazza Farinata degli Uberti. Ci stiamo già lavorando. E poi c’è Masolino 24. Una chiusura, per me, in grande stile. A gennaio iniziamo con le gare di affidamento (fino a domenica 31 si può rispondere al bando per la selezione pubblica di soggetti interessati a sostenere l’iniziativa, ndr). Abbiamo prestiti prestigiosi, una cinquantina di pezzi in arrivo da musei nazionali e non solo. Sarà una grande mostra dal punto di vista scientifico". La data di apertura è già decisa.

Il percorso espositivo sarà ospitato nella Pinacoteca della Collegiata di Sant’Andrea e all’interno di Santo Stefano dal 6 aprile al 7 luglio 2024. Un omaggio, dunque, a Masolino da Panicale, a seicento anni dall’esecuzione del ciclo di affreschi con Storie della vera Croce nella chiesa di Santo Stefano degli Agostiniani e del Virdolorum, oggi conservato nel Museo della Collegiata. ’Empoli 1424. Masolino e gli albori del Rinascimento’, sarà un tributo a quella straordinaria congiuntura della storia dell’arte italiana che nel 1424 vide Empoli compartecipe delle sperimentazioni più rilevanti del momento, dopo aver attirato negli anni precedenti i migliori pittori attivi sulla scena fiorentina. L’obiettivo della mostra, curata da Andrea De Marchi, Silvia De Luca e Francesco Suppa, è ricostruire il contesto culturale in cui si mosse Masolino e i caratteri originali della sua personalità. L’ambizione? Raccogliere proprio a Empoli il maggior numero di opere di Masolino.

Y.C.