Dai bus operator ai tassisti: in sofferenza oltre 360 imprese

Carraresi (Unione Fita): "Proponiamo la riduzione delle accise e l’estensione del credito di imposta"

"Il costo dei carburanti deve essere calmierato: ci aspettiamo risposte, che per altri settori sono già state individuate. Caro-energia per noi vuol dire caro-carburanti".

Va dritto al punto Marco Carraresi, presidente Unione Fita trasporti merci e persone di Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa Firenze. Il ’noi’ si riferisce alle 369 imprese attive (dati Camera di Commercio di Firenze, quarto trimestre 2021) nel settore trasportimagazzinaggio nell’Empolese Valdelsa. Un comparto, per il 66 per cento artigiano, in sofferenza negli ultimi due anni di pandemia, in cui si è perso il 9 per cento delle imprese.

Il problema, però, non è solo quello, enorme, del costo dei carburanti, ma anche quello della loro difficile reperibilità. "Le compagnie petrolifere stanno tagliando le forniture di oltre il 50 per cento e, a catena – dice preoccupato Carraresi - tutti gli utenti finali iniziano a subirne conseguenti e allarmanti ripercussioni. Una situazione che deriva dalla crisi internazionale ma, probabilmente, anche da sacche di speculazione senza scrupoli". Tagli e aumenti che colpiscono non soltanto gli autotrasportatori, che stanno iniziando ad avere difficoltà nella programmazione dei loro servizi, ma anche Ncc, bus operator e tassisti, che hanno visto aumentare esponenzialmente i costi fissi della propria attività (di cui i carburanti rappresentano circa il 30 per cento) a fronte di tariffe, invece, ferme da anni.

Una platea di interessati che finisce per allargarsi a interi settori dell’economia che rischia così di spegnersi ancor di più: idraulici, elettricisti, falegnami, padroncini, agenti di commercio. "Chiediamo al Governo un maggiore e immediato sforzo per contenere queste difficoltà e contribuire a rassicurare gli operatori del settore – prosegue il presidente del comparto di Cna - Tra le misure che proponiamo c’è una riduzione delle accise che gravano sui carburanti: da una parte l’estensione del credito di imposta come rimborso anche per chi ha automezzi sotto le 7,5 tonnellate, dall’altra l’innalzamento del livello massimo consentito dall’Unione Europea per tale credito, ormai raggiunto dagli autotrasportatori che già adesso possono richiederlo".