SAMANTA PANELLI
Cronaca

Coronavirus, parla Bagnoli: "Sammontana e l’Italia vinceranno questa sfida"

L’amministratore delegato Leonardo Bagnoli: "Siamo preoccupati, ma ce la faremo. Prima di tutto conta la sicurezza dei nostri dipendenti"

Leonardo Bagnoli, 47 anni, dal 2010 è amministratore delegato di Sammontana

Empoli, 13 marzo 2020 - Smart-working e regole da seguire alla lettera, vedi distanze di sicurezza da rispettare, riunioni e visite ridotte al minimo indispensabile, mascherine da indossare. In tempi di Italia da bollino rosso e di emergenza coronavirus ai massimi livelli, il gruppo Sammontana, un marchio che è storia a Empoli e in tutto il Belpaese, ha rivoluzionato la sua quotidianità, mettendo in campo contromisure ad hoc per contrastare il ‘nemico’ Covid-19. Lo racconta Leonardo Bagnoli, amministratore delegato dell’azienda di riferimento nella produzione del gelato che si occupa anche di produzione di pasticceria. Com’è la situazione ai tempi del Covid-19? "Viviamo grazie ai nostri 70mila clienti e abbiamo idea che questi clienti, per la maggior parte piccoli imprenditori, abbiano veramente una grandissima difficoltà a sostenere questa situazione per un tempo prolungato. Siamo preoccupati". Il mercato è in crisi? "La situazione è molto critica perché le attività commerciali non di prima necessità sono tutte chiuse, come da ultima indicazione del ministero, e le vendite sono azzerate. E mi riferisco alla produzione di prodotti da colazione". Quando avete capito che la situazione si era complicata? "Sono già quattro settimane che abbiamo registrato il calo di richiesta dei distributori. Da quando Milano è stato individuata come città con maggior rischio. Poi c’è stata Torino. Sono due realtà per noi importanti a livello di vendite. Adesso l’ultimo decreto firmato dal presidente del consiglio dei ministri ha azzerato le differenze: tutta Italia è ferma. Una misura necessaria per frenare in maniera efficace la diffusione del virus, l’unica priorità in questo momento". E sul fronte gelato? "Siamo molto preoccupati. Stiamo facendo vari scenari per capire quali possano essere le conseguenze a fine anno. Speriamo che tutto si risolva quanto prima e l’estate sia per tutti la stagione della ripartenza". Che momento è dell’annata? "A metà gennaio, s’inizia a produrre il gelato per la stagione estiva. A ora il canale moderno, ovvero il supermercato, sta vendendo di più rispetto a quanto ci si aspettasse, mentre è diminuito il canale tradizionale, quello del ‘fuori casa’, ovviamente. Anche se va detto che non è una crescita proporzionale alla riduzione e soprattutto, per noi, il canale principale, su cui puntiamo di più, è quello legato al bar". Per quanto riguarda l’estero, come procede? "Gli ordini continuano ad arrivare e noi li rispettiamo, quindi si sta andando meglio nella parte estero, che rappresenta il 6 per cento dei nostri volumi. E con estero intendo prevalentemente Inghilterra, Germania e Cina". Veniamo alle misure per affrontare l’emergenza in azienda. Sì allo smart-working? "Abbiamo quasi tutte le persone dell’ufficio in smart-working. Abbiamo usato le nostre strumentazioni e noleggiato altri computer. La sicurezza della gente prima di tutto: ce lo richiedono la coscienza e le indicazioni del ministero". E nel reparto produzione? "Abbiamo sensibilizzato tutto il personale produttivo a mantenere le distanze, anche in caso di spostamento. Ad esempio nella sala ristoro, abbiamo stabilito dei turni a fascia oraria: è importante ribadire la necessità di sedere ad almeno un metro e di evitare strette di mano. Inoltre, abbiamo suddiviso la produzione: invece dei due turni canonici, ne abbiamo tre, con l’attivazione anche del notturno. Una scelta mirata ad avere un numero di persone minore, contemporaneamente, nel sito produttivo. E poi ci sono le mascherine: le abbiamo distribuite nei vari siti, fra Empoli, Vinci e Verona, a tutto il personale". E sul fronte pianificazione del lavoro? "Abbiamo ridotto al minimo le riunioni interne e dato indicazioni precise sulle modalità di svolgimento, secondo quanto stabilito dal dispositivo emanato dal consiglio dei ministri. Ad esempio utilizziamo Skype anche se le persone sono in ufficio, così possono partecipare alla riunione restando nei propri uffici". L’appello è ad attenersi alle regole. "Assolutamente sì. E l’auspicio è che il governo intervenga a sostegno delle attività imprenditoriali, quelle piccole in primis: sono protette meno di ogni altra di fronte a eventi di questa portata. E poi...". Sì? "Visto che si parla tanto di tutelare il tessuto economico nazionale, faccio un invito anche alla gente: scegliete i prodotti italiani, quelli che escono dalle aziende radicate sul territorio e di proprietà italiana". © RIPRODUZIONE RISERVATA