Camilleri, il ricordo di Castelfiorentino

Lo scrittore ricevette nel 2011 il premio alla carriera

Andrea Camilleri (Ansa)

Andrea Camilleri (Ansa)

Castelfiorentino, 17 luglio 2017 - Un grande della letteratura. E dell'umanità. Andrea Camilleri è scomparso oggi, all'età di 93 anni. E nel ricordo di tutta una nazione c'è spazio anche per un piccolo paese di provincia, fierissimo di aver consegnato al grande scrittore siciliano la tredicesima edizione del Premio Letterario Castelfiorentino che gli assegnò nel 2011 il Premio speciale alla carriera. Camilleri, raggiunto al telefono, parlò  al pubblico presente in sala. Il Premio Letterario Castelfiorentino era posto sotto l’alto patronato del presidente della Repubblica e allo scrittore andò la medaglia come simbolo del Premio alla carriera. Quella serata fu comunque speciale per i fan di Camilleri grazie alla proiezione di un'intervista fatta allo scrittore da Marco Marchi. Nel dialogo si ripercorrono insieme le tappe della formazione letteraria di Camilleri ed episodi della sua vita. Nell'intervista lo scrittore spiega la scelta del dialetto siciliano per i suoi suoi romanzi del ‘ciclo siciliano’.

“Se si parla con il cuore si parla in dialetto”. Una verità appresa durante l’adolescenza, raccontò. La scomparsa del grande scrittore ha commosso la comunità castellana, a partire dal sindaco Alessio Falorni: "Ci ha lasciato un grande personaggio - scrive Falorni su fecebook -. Castelfiorentino gli aveva assegnato il suo Premio Letterario nel 2011. Riposa in pace, Maestro. Ci mancherai, anche se resterai sempre con noi attraverso la tua opera". Il vice sindaco Claudia Centi, omaggia il grande scrittore con un ricordo personale della serata castellana: "Ero, come per tutti i Premi Letterari di Castelfiorentino, in una delle poltroncine dell’ultima fila del Teatro. Ricordo la voce da fumatore e l’entusiasmo dello scrittore. Ricordo soprattutto il rigore che dedicava al suo mestiere: 'Ogni mattina mi alzo, vado nel mio ufficio e scrivo per cinque ore di fila. Non importa se ciò che scrivo va bene o no, l’importante è scrivere cinque ore ogni giorno".