Caccia fuori legge, multe e denunce. Abbattuto esemplare di specie protetta

Operazione dei carabinieri forestali

Abbattuti esemplari di specie protette

Abbattuti esemplari di specie protette

Empoli, 17 novembre 2018 - Ha sparato a una specie di volatili protetta, inclusa addirittura nell’appendice II della Convenzione di Berna. Per questo un cacciatore empolese è stato denunciato dai carabinieri forestali di Firenze, impegnati con i militari in forza alle undici stazioni dislocate a livello provinciale sul territorio in una serie di attività di vigilanza sull’esercizio venatorio, in particolare nei valichi montani. Il circondario Empolese Valdelsa è infatti, insieme all’Alto Mugello, una delle aree maggiormente vocate alla caccia di tutta la provincia. Complessivamente sono stati controllati più di cento cacciatori ed elevate sanzioni amministrative per oltre 1.300 euro, senza contare il sequestro di un fucile e di due richiami acustici non consentiti. 

L’obiettivo dei militari forestali è prevenire eventuali azioni di bracconaggio nei confronti dell’Ibis eremita, una specie che seppur protetta dalla legge, è stata portata all’estinzione e oggi risulta rappresentata solo dagli individui generati dal progetto ‘Reintroduzione del northern bald ibis’.  Si tratta di un programma finanziato dagli stati membri dell’Unione Europea, in particolare Austria, Italia e Germania. Proprio in questa stagione, fanno sapere i carabinieri forestali, gli individui sono in migrazione attraverso una rotta migratoria che interessa in particolare la Toscana e la provincia di Firenze. Ergo sono più che mai facili prede di bracconieri. Un fatto di estrema gravità visto che l’abbattimento pure di un solo esemplare di Ibis eremita «è idoneo a cagionare un grave danno concreto e irreversibile alla conservazione della specie di interesse europeo».

Tant’è che, in applicazione della normativa, «lo Stato e le Regioni sono tenute ad adottare misure necessarie per realizzare concretamente la protezione dell’avifauna protetta».  A proposito di specie da proteggere, in accordo con la Regione è stata intensificata anche l’attività di vigilanza e di controllo rispetto alla pratica illegale di caccia ‘alla posta’ alla beccaccia. Un fenomeno ancora diffuso, nonostante l’innalzamento dell’entità delle sanzioni pecuniarie della legge regionale.