EMPOLESE VALDELSA
Ha stazionato a lungo nei piani nobili della classifica del Fondo Ambiente italiano (Fai), la Villa Medicea dell’Ambrogiana di Montelupo, un tempo Opg. Poi, nella classifica finale appena pubblicata dal Fai, si deve ‘accontentare’ della posizione 534 con 61 voti. Sappiamo quale sia il domani designato per la villa: essere pernio degli Uffizi Diffusi, per Montelupo Fiorentino sarebbe un salto epocale. Tutti gli attori preposti a questo sogno-obiettivo ci stanno lavorando. Comune in primis. Si sa che questa classifica riguarda monumenti da salvare oppure anche semplicemente da conoscere di più: difatti in lista ci sono anche situazioni che, per fortuna, sono ampiamente e saldamente in sicurezza. L’Ambrogiana è in ottima compagnia nel Fai per quanto riguarda l’Empolese, tra la sua posizione e la 600. Spiccano alla 587 il celebre Palazzo Pretorio ed il Borgo medievale di Certaldo Alto. Per inciso: il Comune ha messo in agenda ulteriori lavori; poi la suggestiva, romanica pieve di San Lazzaro a Lucardo, più in generale la campagna ed i paesaggi rurali - comprese le aree sottoposte a particolare tutela - della Valdelsa. Ancora a Certaldo, c’è chi non si è dimenticato della Villa di Canonica, complesso del ‘700 che una quindicina d’anni fa sembrava destinato ad un domani luminoso - come centro guida per il restauro - che però è rimasto appunto un domani. Ma si continua a cercare una soluzione. Rimanendo in Valdelsa, e sempre attorno alla posizione 590, ecco la bella pieve romanica dei Santi Pietro a Paolo a Coiano ed il Monastero di San Benedetto a Castelfiorentino.
Tra Valdelsa e Chianti, il Fai mette in mostra - in questo caso come luoghi da riscoprire - castelli quali Oliveto, Montegufoni, Poppiano, Lucardo. Torniamo a Montelupo. Attorno a quella stessa posizione, "sbucano" la romanica chiesa rurale di Luciano, recentemente restaurata con i fondi dell’Art Bonus, e la Prioria di San Lorenzo, in alto sul suggestivo colle del Castello.
Ricordiamo, in proposito, che non tanto la chiesa in sé (risalente al XIII secolo) quanto proprio il quartiere di Castello è oggetto di imminente riqualificazione che dovrebbe concludersi entro il 2023. Ed Empoli: alla posizione 588 la chiesa di San Michele a Pontorme, che ospita una delle celebri opere del maestro di casa. Poi, alla posizione 590, c’è la Collegiata di Sant’Andrea, la cui facciata romanica tempo fa era stata attenzionata per un restauro. Seguono tra la 591 e la 593 la piazza Farinata degli Uberti, un’antica villa della periferia e la chiesa di Santo Stefano. Da qui a Vinci, con il celebre leccio di Faltognano, la chiesa di San Pantaleone e quella di San Donato in Greti, e quella di San Zio sul versante di Cerreto. Infine, il Padule di Fucecchio.
Andrea Ciappi