Il centrodestra alla prova chef della coesione

La Toscana e i partiti

Francesco Torselli

Francesco Torselli

Firenze, 19 febbraio 2023 – Il Pd è alle prese con le primarie finalmente arrivate al rush finale (in Toscana si vota anche per la segreteria regionale), il centrosinistra non si sa bene cosa sia tante sono le formazioni diverse che si trovano nelle diverse amministrazioni e città. Insomma se i dem, ad essere ottimisti, sono convalescenti in attesa di cura ricostituente, la coalizione non si sa bene, a livello nazionale, cosa sia (mentre regge la maggioranza, Pd e Italia Viva più Sinistra, del governatore Giani).

Il Movimento Cinque Stelle in Toscana cerca la nuova dimensione contiana e deve riannodare i rapporti con la base scomparsi, giorno dopo giorno, anche come partito ’liquido’ e legato alle consultazioni e ai dibattiti sulle piattaforme digitali. Le due consigliere regionali, Irene Galletti, capogruppo, e Silvia Noferi, danno battaglia ma dietro di loro cosa c’è? Più a destra che a sinistra si muove Elisa Tozzi di Toscana Domani, consigliera regionale che conosce bene il territorio (in attesa di definitiva collocazione partitica).

E il centrodestra toscano come sta? Non basta suonare la carica. Fratelli d’Italia è cresciuto insidiando il Pd come partito più votato (Politiche scorse). Il capogruppo in consiglio regionale toscano Francesco Torselli non ha usato giri di parole: "Il 2025 è dietro l’angolo e stavolta non abbiamo scuse: le altre regioni ci hanno mostrato gli ingredienti per il successo, adesso sta a noi - come se fossimo dei concorrenti di Barbieri e Cannavacciuolo in una puntata di Masterchef - assemblarli per renderli appetitosi come i piatti dai quali trarre ispirazione. Del resto, vuoi mettere come cucinano i toscani...”. FdI ha il vento in poppa che arriva anche da Roma, ma per essere coalizione di testa c’è bisogno di alleati altrettanto vincenti o quasi. E qui i problemi non mancano: la Lega deve dimostrare che il radicamento di cinque anni fa, l’esempio è Pisa, non è stato figlio delle tendenze nazionali, ma frutto di buona amministrazione e di dirigenti capaci; Forza Italia ha bisogno di rigenerarsi e di ritrovare una forte identità sul territorio. Solo con tre alleati coesi, consapevoli ognuno di portare il 33 % alla causa comune senza subalternità, l’assalto alla Toscana potrà essere un piano davvero operativo.