Firenze, 31 dicembre 2023 – Un uomo di Fede e di grande esperienza di vita in questi giorni di Festività ricorda “che abbiamo bisogno gli uni degli altri, ma non si può delegare a nessun altro quello che, nella nostra unicità, è chiesto a ciascuno di noi. Per costruire un mondo più umano e fraterno e per aiutare le nuove generazioni a crescere positivamente, siamo chiamati a fare quanto è nelle nostre possibilità con passione, intelligenza e apertura all’incontro. È solo con il dialogo che possiamo capire sempre meglio persone, esperienze e situazioni”. Sono parole di don Giovanni Momigli, già sindacalista e prete di frontiera (a San Donnino, anni Novanta, prima invasione di cinesi in Toscana), impegnato nelle questioni di lavoro e sociale per la diocesi fiorentina, parroco ora a Scandicci. Illuminato nella sua preghiera a Gesù, esaltando il valore del presepe (da tenere vivo in tutte le case fino al Giorno dell’Epifania, mi raccomando), il sacerdote fiorentino accende la riflessione su necessità fondamentali per i nostri territori. Nessuno si tiri indietro delegando le proprie responsabilità, esaltando così il valore del confronto e del dialogo.
C’è bisogno di persone che si comportino così per dare una svolta, ma non ce ne sono molte purtroppo. Lo abbiamo visto in questo 2023 specialmente nell’ambito della cosa pubblica, dell’amministrazione e della politica. Una campagna elettorale continua fa prevalere la superficialità che va a braccetto con l’ignoranza. Gli egoismi prevalgono, ogni partito bada a se stesso, al proprio tornaconto. Deciso in questo senso l’appello del vescovo di Prato Giovanni Nerbini a occuparsi, tutti insieme, dell’allarme astensionismo, mentre l’arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori ha puntato l’attenzione sulle emergenze forti per lavoro, casa e carceri, ferite aperte nella pace quotidiana, come bene comune.
L’unica immagine davvero bella, carica di ottimismo che portiamo con noi, dando l’addio a questo ’23 pieno di incertezze, è quella dei nuovi angeli del fango che all’inizio di novembre hanno aiutato i territori alluvionati. I giovani con la maniche rimboccate e gli stivali sporchi. Che ci accompagni e sia d’esempio nel ’24 che arriva.