Filati sotto pressione per le materie prime. Ma il settore regge /VIDEO/ FOTO

Alla Fortezza da Basso la rassegna "Pitti Filati", tra sostenibilità e innovazione

Colori ed ecologia nelle collezioni di Pitti Filati (Marco Mori/New Press Photo)

Colori ed ecologia nelle collezioni di Pitti Filati (Marco Mori/New Press Photo)

Firenze, 27 giugno 2018 - Restare sui livelli dell'anno precedente? Per il settore italiano dei filati non è un risultato da disprezzare, dopo un anno difficile soprattutto per le tensioni sul mercato a partire dal continuo aumento delle materie prime . Così, l'edizione numero 83 di "Pitti Filati" (in corso fino a venerdì 29 giugno alla Fortezza da Basso di Firenze, con la presentazione delle collezioni autunno/inverno) si apre in un clima di relativo ottimismo: il 2018 sembra essere partito in maniera leggermente positiva, anche se non per tutti. Certo, la questione dei prezzi e della speculazione sulle materie prime resta preoccupante. 

"Per Lineapiù Italia _ dice Alessandro Bastagli, presidente della società_ restare sui livelli del 2017 dopo otto anni di crescita continua è un risultato positivo. Siamo partiti con una produzione di 600mila chili di filato e ora siamo a un milione". Le difficoltà sul fronte dei prezzi, un mercato che vede nuovi attori in crescita (Cina fra tutti), ma la chiave del successo è sempre in mano ai produttori italiani: "Noi abbiamo la creatività e il gusto _dice Bastagli_ e queste caratteristiche nessuno ce le può togliere". Per quanto riguarda la collezione presentata questo Pitti Filati, Lineapiù Italia gioca molto sulle luci e la luminosità a partire dai filati 'Sparkling' e 'Lumière'.

In controtendenza, rispetto a chi lamenta un 2017 negativo, è "Tollegno 1900" (che presenta, con il marchio "Lana Gatto", una collezione lana legata alle suggestioni degli splendidi scenari della Grecia): il 2017 ha fatto registrare un incremento del fatturato del 10%. Un risultato che ci rende orgogliosi _dice Lincoln Germanetti, amministratore delegato di Tollegno Holding_ abbiamo infatti raggiunto un fatturato che è cresciuto del 45% dal 2013 al 2017".

Già da alcuni anni e in modo sempre crescente, il tema della produzione sostenibile da parte del rispetto dell'ambiente e degli aspetti sociali della produzione di filati. In questa edizione è stato presentato un workshop dedicato alla sostenibilità nella produzione di fibre tessili. 

Il tema è al centro dell'impegno di molti marchi e anche la nuova proprietà del Lanificio dell'Olivo (uno dei primi a percorrere questa strada) "mantiene l'impegno sulla sostenibilità", come dice Fabio Campana, direttore commerciale dell'azienda acquistata dal fondo Gradiente Sgr. Anche Campana sottolinea una buona partenza del 2018 dopo un 2017 non facile.

Raffaella Pinori (titolare della Pinori Filati e coordinatrice del gruppo Produttori di filati della sezione Sistema moda di Confindustria Toscana Nord) conferma: "I filati fantasia hanno perso un po' nel 2017,. ma il 2018 è partito bene. Certo il mercato è camìbiato, più frazionato e con l'aumento delle materie prime la situazione non è semplice". Sul fronte della sostebilità anche Pinori si impegna e propone, tra l'altro, una collezioni di fibre riciclate.

Federico Gualtieri, titolare della Filpucci, non nasconde la soddisfazione per un 2017 "in crescita sia per ordini che per fatturato" e conferma l'impegno dell'azienda per "l'innovazione responsabile"  e la sostenibilità dei processi produttivi e dei prodotti: "Siamo l'unica azienda  italiana che ha tutte le certificazioni legate alla sostenibilità"

Roberta Pecci, della Pecci Filati, sottolinea "che dopo il 2017 non splendido, il 2018 è partito bene e presentiamo una collezione densa e sofferta, molto meditata fino all'ultimo, con colori forti ma mettendo sempre al centro le esigenze del cliente". Tra le novità, già proposte lo scorso anno sempre sull'impegno per la sostenibilità ecco il cashmere riciclato.