"Multiutility senza quote in Borsa". La Cisl rilancia il fronte del no

Il segretario toscano Recce: "La nuova società è una opportunità ma c’è bisogno di condivisione"

Anche i servizi per i rifiuti rientrano nella Multiutility con acqua ed energia

Anche i servizi per i rifiuti rientrano nella Multiutility con acqua ed energia

Firenze, 15 maggio 2022 - Ciro Recce, segretario generale della Cisl Toscana, chiede un confronto operativo sulla Multiutility dei servizi, il colosso regionale di acqua, gas ed energia.

Segretario, via alla Multiutility. Pro Toscana del business o pro Toscana dei cittadini?

"Molto dipenderà da come questo progetto verrà messo in atto. In Toscana hanno sempre prevalso i campanili. Oggi sembra che siamo ad una svolta e la Multiutility può rappresentare una opportunità, ma deve nascere con il coinvolgimento di lavoratori e cittadini, con obiettivi chiari e condivisi, nell’interesse degli utenti. Purtroppo non abbiamo garanzie che sarà davvero così".

La Cisl ha già espresso perplessità chiedendo un confronto. A che punto siamo?

"Le nostre perplessità nascono dal fatto che le informazioni che abbiamo le apprendiamo dai media e non da chi guida il progetto. A luglio scorso avevamo iniziato una interlocuzione con l’Anci, ma poi si è interrotta. Oggi abbiamo nuovamente chiesto un incontro, insieme alle altre organizzazioni sindacali. Operazioni come questa, senza un coinvolgimento reale delle parti sociali possono creare contraccolpi, in termini di buona occupazione ma anche di gestione del servizio. E’ un vizio di fondo purtroppo per la Regione: un maggiore coinvolgimento delle rappresentanze sociali servirebbe anche su altre questioni dalla sanità alle infrastrutture, dal Pnrr al Fondo sociale europeo".

La Regione con il governatore Giani ha benedetto la maxi operazione. D’accordo?

"Non basta benedire, la Regione deve svolgere un ruolo attivo insieme all’Anci. Finora non è stato così. E’ necessario che la Regione assuma l’iniziativa, coinvolgendo amministratori, aziende, enti locali e le rappresentanze dei lavoratori. La Multiutility può essere anche un trampolino di lancio per un nuovo modello industriale, con relazioni fondate su regole certe, dove i lavoratori sono protagonisti attraverso la partecipazione diretta delle scelte industriali". La Multiutility promette inve sti menti, posti di lavoro, tariffe più basse, sostenibilità. Una bella scommessa.

"Gli obiettivi della Multiutility non possono che essere questi. Un abbassamento dei costi di gestione, una maggiore efficienza nei servizi al cittadino e un contenimento e diminuzione delle tariffe; è vero che serve una maggiore disponibilità finanziaria per gli investimenti; di certo non va trascurato il fattore lavoro, che dev’essere di qualità. E poi il servizio, che deve essere efficiente, efficace e ‘più vicino’ agli utenti e ai loro bisogni, anche nell’accessibilità: basta con i dischi registrati e gli uffici irraggiungibili. Ecco, l’operazione Multiutility deve mirare a questi obiettivi. Se invece dovesse essere fatta non toccando le aziende attuali, ma creando solo una nuova società contenitore, con un nuovo cda e nuovi gruppi dirigenti, aumentando i costi di gestione e senza nessun beneficio certo, allora saremmo contrari".

Quotazione in Borsa.

"Il soggetto che nasce deve rimanere saldamente in mano pubblica. Come purtroppo abbiamo visto anche recentemente nel nostro territorio, le qu ote in mano ai privati possono poi giocare qualche scherzetto: meglio evitare la strada della Borsa".