Collaboratori domestici, salgono gli stipendi di colf e badanti. Ecco di quanto

Per le famiglie aggravi di spesa fino a 1.800 euro l'anno

Badante

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Firenze, 19 gennaio 2023 – Sono quasi 82mila, secondo i dati Inps relativi al 2021, i lavoratori domestici (regolari) in Toscana. Di questi, quasi 71mila sono donne, 58.403 gli stranieri. Con il 2023, la loro retribuzione sarà più alta, in quanto adeguata all'aumento dell'inflazione (e quindi al costo della vita). In un momento particolarmente difficile per le famiglie, tra caro bollette e caro spesa, arriva dunque un ulteriore aumento da sostenere, che va dai mille ai 1.800 euro in più l'anno.

Di quanto aumenteranno le retribuzioni dei lavoratori domestici

Fallito il tentativo di accordo tra le parti sociali, con le associazioni dei datori di lavoro che chiedevano una dilazione, da gennaio 2023 sono scattati gli aumenti di stipendio di colf, badanti e baby sitter. Via libera, dunque, all'adeguamento all'80% dell'indice Istat per quanto concerne le retribuzioni minime, che saliranno del 9,2%, e al 100% per le indennità di vitto e alloggio, pari cioè ad un 11,5% in più. Assindatcolf, l'associazione sindacale dei datori di lavoro domestici, ha elaborato delle simulazioni.

Gli impatti maggiori si potrebbero avere per quelle figure assunte con orari lunghi o in regime di convivenza, come nel caso delle badanti (livello Cs). La retribuzione minima mensile passa infatti da circa 1.026 euro a quasi 1.121 euro, cioè oltre 94 euro in più al mese, a cui si aggiungerà anche l’aumento dei contributi (da 194 euro del 2022 ai quasi 211 del 2023), portando il costo totale annuo da 17.177 a 18.752 euro, ovvero 1.575 euro in più. Per un badante non convivente in caso di persona non autosufficiente, per 30 ore settimanali di lavoro l’aumento sarà di 85 euro, con uno stipendio che passa da 926,9 euro a 1.012 euro. Anche in questo caso salgono i contributi da versare: da 107,9 al mese a 116 euro, per un costo totale annuo pari a 1.308 euro in più rispetto al 2022.

Più pesante l’impatto sulle baby sitter assunte a tempo pieno (40 ore) non conviventi (livello Bs): lo stipendio minimo passerà da 1.234 a 1.348 euro, quasi 115 euro in più a mese, i contributi mensili saliranno da 143,87 dello scorso anno ai 156 del 2023, mentre il costo totale annuo (comprensivo anche di contributi, tfr, ferie e tredicesima) subirà un incremento di 1.743 euro. Il rischio, dunque, è che, anziché assumere regolarmente un lavoratore domestico, la famiglia, per risparmiare, finisca per ricorrere al pagamento della prestazione in 'nero', aumentando ulteriormente l'esercito degli irregolari.

Quanti sono i lavoratori irregolari

Secondo Assindatcolf, a livello nazionale sono 1 milione e 121mila i lavoratori irregolari, pari al 58,7% del totale degli occupati nel settore. Il lavoro domestico rappresenta il 37,8% del totale dell’occupazione irregolare dipendente in Italia. Se l’intero settore emergesse, il tasso di irregolarità del lavoro dipendente in Italia passerebbe dall’attuale 14,5% al 9,9%. Complessivamente, il settore contribuisce al 2,7% del totale dell’evasione in Italia, mentre con riferimento alla mera componente contributiva, la quota arriva al 13%. In Italia centrale il 36,6% dei collaboratori domestici è parzialmente regolare e il 30,9% totalmente irregolare.