Covid, sempre più giovani i pazienti gravi

Si abbassa l'età media dei ricoverati in intensiva. E intanto intere categorie economiche rischiano la fame

Una giovane al vaccino in Toscana

Una giovane al vaccino in Toscana

Due notizie apparentemente in contrasto riempiono le cronache di ieri e di oggi. La prima è che terapia intensiva degli ospedali fiorentini è prossima al tutto esaurito. La novità è che ad affollarla sono pazienti di quaranta e cinquant'anni.  Siamo lontani dalla falcidia che un anno fa il covid faceva fra la popolazione anziana. Stavolta è colpita quella che un tempo si definiva mezza età e che oggi si annovera come un lungo tramonto di gioventù. L'altra notizia è la manifestazione degli ambulanti, stremati da ristori poco più che simbolici e da un'inattività che dura da un anno. Viene da stringer loro la mano quando reclamano la riapertura dei mercati. Quelli semplici, senza il prefisso super o iper, che li rende aperti con ampi orari.. Ma i mercati restano chiusi per evitare assembramenti, possibili contagi. Vien da dare la mano in segno di solidarietà agli ambulanti, ma pazienti sempre più giovani in terapia intensiva invitano a non azzardare: se il covid di espande con effetti così gravi da richiedere la terapia intensiva fra i relativamente giovani significa che non c'è da allentare la presa. Mettiamola così. meno malati ci saranno, prima sarà attenuata la zona rossa e prima si riapriranno squarci di vita, mercati compresi. Perché ciò accada, servono vaccini e serve che ci sia ammali meno possibile. Ai primi pensi lo Stato: ne abbiamo bisogno . A non ammalarsi dobbiamo pensare noi stessi.