Firenze, 14 novembre 2021 - Con 270mila terze dosi fatte la Toscana (un decimo dei 2 milioni e 800mila effettuate a livello nazionale) è una fra le regioni in cui l’adesione è più alta in Italia. Tuttavia non è sufficiente. Con la curva epidemiologica in crescita da quattro settimane e il numero di ospedalizzazioni in aumento, accelerare è un imperativo categorico.
La gran cassa no vax sembra avere influenzato in qualche misura anche chi aveva aderito con convinzione alla campagna vaccinale. In più tutti i malesseri e gli acciacchi cui normalmente avremmo dovuto far fronte vengono attribuiti al vaccino, anche quelli più stravaganti, come raccontano i medici.
Questa incertezza p uò rappresentare un grosso problema alla luce del fatto che, come sottolineato ieri dall’Istituto superiore di sanità dopo i 6 mesi dal completamento del ciclo vaccinale, l’efficacia nel prevenire il contagio diminuisce significativamente in tutte le fasce d’età, passando dal 76% al 50%, anche se resta alta, all’82% la prevenzione rispetto allo sviluppo di forme di malattia severa.
«La terza dose è fondamentale se vogliamo proteggerci dalla quarta ondata: anche gli ultimi dati confermano l’indispensabilità di effettuare il ‘booster’ dopo sei mesi – spiega l’assessore regionale al diritto alla salute, Simone Bezzini – Già da quaranta giorni stiamo offrendo il richiamo. E nonostante le percentuali delle Toscana siano tra le più alte a livello nazionale, sono ancora troppo basse. Dobbiamo fare uno sforzo in più di comunicazione: solo il 50% degli over 80 e dei lavoratori della sanità in senso ampio hanno già fatto la terza dose".
Insomma bisogna correre. Accelerare subito. La Toscana è pronta. Il mese clou sarà quello di gennaio, per non farsi trovare impreparati bisognerà avere anche hub in grado di offrire numeri elevati. "Quello non sarà un problema perché la Toscana è fra le regioni più organizzate, come abbiamo visto siamo quella che ha vaccinato di più – dice Bezzini – Mi preoccupa di più il fatto che se nella popolazione più suscettibile siamo ancora al 50% di vaccinati, ci possa essere nelle fasce d’età meno a rischio un’adesione ancora meno convinta. E questo sarebbe un rischio grave che non possiamo correre".
Preoccupa non solo l’aumento dei casi ma anche quello delle ospedalizzazioni. In Toscana i ricoverati sono 293 (il saldo tra dimissioni e ingressi è di 8 persone in più sul giorno prima, con un incremento del 2,8%) di cui 33 in terapia intensiva (il saldo è di 5 persone in più in 24 ore, dopo settimane di stabilità e un incremento del 17,9%)
. Il tasso di ricovero calcolato dall’Iss, a livello nazionale, per i non vaccinati è di 184,1 per 100mila abitanti, circa sette volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da meno di sei mesi (25 ricoveri per 100mila abitanti) e sei volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da oltre sei mesi (31,5 ricoveri per 100mila abitanti).