Vaccini e morti sospette. "Serve una norma di tutela per chi somministra le dosi"

L’Ordine dei Medici di Firenze si associa all'appello dell’Anaao-Assomed: “Non è giusto esporre chi vaccina al rischio di inchieste giudiziarie”

Vaccino (immagine di repertorio)

Vaccino (immagine di repertorio)

Firenze, 15 marzo 2021 – Sula dolorosa vicenda del militare morto improvvisamente in Sicilia dopo la vaccinazione anti Covid-19, con l’immediata iscrizione nel registro degli indagati per omicidio colposo dei medici e sanitari che hanno inoculato la dose di vaccino - Iscrizione avvenuta prima ancora del pronunciamento dell’Ema e dell’Aifa sulla rilevanza scientifica e statistica dell’evento, e prima ancora della valutazione dell’eventuale nesso di causalità - l’Ordine dei Medici di Firenze ha fatto  sentire la sua  voce: "I medici impegnati in prima linea per la vaccinazione anti-Covid devono essere tutelati, e non esposti al rischio di un'inchiesta giudiziaria in caso di eventi avversi fatali che peraltro, fino a prova contraria, non è possibile attribuire al vaccino. Non si tratta di una sospensione della responsabilità medica, ma riteniamo che il suo limite debba essere rimodulato alla luce del contesto emergenziale ". 

L’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Firenze si associa all'appello dell'Anaao-Assomed per un intervento legislativo straordinario a difesa della professione.  I medici sono impegnati da tempo in uno sforzo straordinario per superare l’epidemia generata dal diffondersi del Sars-CoV-2. Il numero dei vaccini somministrati e da somministrare, e la possibilità statisticamente crescente di eventi avversi, secondo quanto chiede l’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Firenze, rende necessario un intervento legislativo straordinario che calibri il limite della responsabilità medica nell’attuale contesto emergenziale, caratterizzato dalla difficoltà e dalla straordinarietà della realtà in cui i medici tutti, e i sanitari in genere, sono chiamati ad operare per garantire il diritto alla salute dei cittadini anche in questa circostanza.

"Non vogliamo con questo, sia chiaro, chiedere una sospensione della responsabilità medica - sostiene l'Ordine - ma riteniamo che il suo limite debba essere rimodulato alla luce del contesto emergenziale: bisogna vaccinare più in fretta possibile, perché il vaccino è l'argine più efficace alla pandemia e lo strumento oggi più potente per scongiurare un aumento della curva della letalità. In questa battaglia i medici sono a completa disposizione: ma il rischio di poter essere accusati di un reato penalmente rilevante, come sta accadendo, potrebbe essere un deterrente capace di rallentare il ritmo della campagna vaccinale".

 

Maurizio Costanzo