Un 'secondo' Papa è mai esistito? Morì a Firenze e la sua tomba è in Battistero

Si chiamava Baldassarre Cossa e il suo sepolcro, opera di Donatello, è stato pagato dai Medici a cui la sua storia è intrecciata

Firenze, il sepolcro di Giovanni XXIII in Battistero

Firenze, il sepolcro di Giovanni XXIII in Battistero

Firenze, 1 gennaio 2023 - I funerali di Benedetto XVI restano un 'unicum' nella storia, anche dal punto di vista procedurale. Non si sono infatti mai svolte le esequie per un Papa emerito, per di più rimasto a vivere in Vaticano. Non è mai avvenuto niente di simile, nemmeno per gli altrettanto dimissionari Celestino V nel 1294 (morto poi nel 1296) e, l'ultimo prima di Benedetto, Gregorio XII, quasi seicento anni fa, nel 1415 (morto nel 1417). Cosa accade dunque nell’eventualità della morte del Vescovo emerito di Roma? Nessuno ha una risposta certa, né esperti laici, né accademici nè studiosi Eppure a Firenze c’è qualcosa di molto speciale: si tratta del sepolcro di Papa Giovanni XXIII, che si trova nel Battistero di San Giovanni. Questo secondo Papa ritenuto legittimo, e dopo secoli definito ‘antipapa’ si chiamava Baldassarre Cossa, era di origini partenopee e aveva assunto il titolo di Papa Giovanni XXII. Ma cos’era successo e perché divenne eletto pontefice? Era diventato cardinale nel periodo in cui era in atto uno scisma: c’era infatti un Papa a Roma (Gregorio XII) e un Papa ad Avignone (Benedetto XIII). La cristianità era disorientata, e allora i cardinali romani pensano bene di contattare i confratelli avignonesi e di deporre i due rispettivi pontefici. Il finanziatore e garante politico di tutta questa operazione era il Cardinale Cossa. È a Pisa che i cardinali si incontrano per indire un concilio, deporre i due Pontefici ed eleggerne un terzo Papa: Alessandro V, che però era cagionevole di salute e anziano e regnò per dieci mesi. Al termine dei quali a Bologna viene eletto il più potente membro del Sacro Collegio, ossia Baldassarre Cossa, sostenuto da Firenze, che in onore del padre decise di chiamarsi Giovanni. Nell’aprile del 1411 Giovanni XXIII decide di marciare su Roma, entrò nella città, cacciò il re di Napoli che sosteneva Papa Gregorio XII e prese possesso del Vaticano, ma solo per due anni. Perché nel 1413 il re di Napoli Ladislao si prese la rivincita, saccheggiò Roma e costrinse Giovanni XXIII alla fuga. Si rifugiò a Firenze, con Ladislao che arrivò fino alle porte di Siena per catturarlo. Giovanni XXIII chiese aiuto a tutti i sovrani, anche al più potente di tutti, Sigismondo re dei Romani, che sarebbe diventato Imperatore del Sacro Romano Impero ad una condizione: solo dopo essere stato unto dal Papa. Sigismondo volle dunque innanzitutto risolvere lo scisma, per questo indisse il concilio di Costanza, dove intendeva non difendere Giovanni XXIII, ma deporre tutti e tre i Pontefici ed eleggere uno a lui gradito. Temendo di essere imprigionato e ucciso, Giovanni XXIII a quel punto fuggì approfittando di un momento di pausa da Costanza, travestito da balestriere, ma la sua fuga durò poco. Venne infatti acciuffato e sottoposto a processo, e alla fine di maggio del 1415 venne deposto dal Concilio. Poco dopo rinuncerà anche al soglio di Pietro Gregorio XII, il papa romano, mentre il papa avignonese resistette, ma sarà lasciato da tutti e morirà da solo in un paese sperduto dell’Aragona. A quel punto nel 1417 venne eletto Papa universalmente riconosciuto Martino V. Nel 1419 fu Giovanni de’ Medici, il padre di Cosimo, che era grande amico di Cossa con cui aveva fatto molti affari, a ricordarsi di Cossa, a pagare il riscatto e a farlo liberare. Non fu un’operazione semplice: all’inizio Papa Martino V si rifiutò di scarcerarlo, per timore di un altro possibile scisma, ma poi si convinse. Baldassarre Cossa arrivò a Firenze proprio mentre a Santa Maria Novella Papa Martino V stava presiedendo il Concistoro: la storia narra che l’ex papa Giovanni XXIII, Baldassarre Cossa fece ingresso in una sala gremita di Cardinali: la folla si aprì per lasciar passare colui che tutti avevano riconosciuto, nella commozione generale, come il predecessore del Papa regnante. A quel punto Cossa si inginocchiò ai piedi di Martino, professandogli obbedienza. Il Papa a quel punto lo riaccolse nella Chiesa nominandolo Cardinale proprio nel giorno di san Giovanni, per la gioia dei fiorentini in tripudio. Ma dopo poco, il 27 dicembre del 1419, morì.

A Donatello venne affidato il compito di costruirgli un sepolcro che si trova nel Battistero di san Giovanni, a spese dei Medici. Giovanni XXII per molti secoli è stato considerato legittimo. La lapide sul sepolcro in marmo e bronzo dorato reca la scritta: “Giovanni XXIII, un tempo Papa, morì a Firenze nell'Anno del Signore 1419, 11 giorni prima delle calende di gennaio”. Maurizio Costanzo