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Angela Baldi
Cronaca

Tra nuovo look e rilancio, «Arezzo Fiere alla svolta»

Ferrer Vannetti presidente del polo fieristico: «Padiglioni rinnovati spazi in linea con l’evento del lusso che ospitiamo. Record di buyer»

vannetti
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Arezzo, 12 maggio 2023 – Cambiano marcia in look e sostanza i padiglioni di Arezzo Fiere e sono pronti a ospitare Oro Arezzo 2023, coinvolgendo le voci più autorevoli del mondo orafo e gioielliero, in collaborazione con associazioni, aziende e istituzioni. Tanti gli eventi, che si terranno nel rinnovato quartiere fieristico.

Ferre Vannetti Presidente Arezzo Fiere chi ospiterà questa nuova fiera che raccoglie le eccellenze produttive di tutti i distretti orafi?

«L’entusiasmo è notevole, la manifestazione ospita quest’anno

350 buyers, numeri che rappresentano un record rispetto alla

storia di OroArezzo. Provengono da 45 paesi del mondo. Il

15% in più di espositori rispetto all’anno scorso».

Cosa troveranno ad Arezzo Fiere?

«Un layout della fiera completamente diverso, rinnovamento

della logica espositiva di una struttura che si è evoluta e voluta rinnovare, con un collegamento interno al padiglione che

restava staccato. Poi il rifacimento di tutti i servizi igienici,

l’ampliamento dell’illuminazione e degli impianti tecnologici.

La fiera si è rifatta il look ma è nuova anche la sostanza. Grande attenzione perchè la fiera del lusso lo sia anche nell’esperienza quotidiana di chi la vive. Chi arriva al palaffari troverà un

ambiente curato adatto all’evento che ospita. Ciò significa investimenti importanti e consapevolezza di dove si vuole arrivare».

A cosa punta la fiera di Arezzo? 

«A un’identità più specifica che esalti tutta la produzione orafa

che ad Arezzo trova il principale attore a livello internazionale».

Quali sono le aspettative per il polo fieristico?

«Vogliamo tornare a un criterio di estrema funzionalità a una fase di assoluto rilancio della struttura ma anche della qualità degli eventi ospitati. In programma eventi nuovi e una nuova fase di elaborazione di Arezzo Fiere. Se coadiuvati nella maniera

giusta da Regione, Comune, Provincia e Camera di commercio, faremo importanti passi avanti, obiettivo creare un collegamento sempre più forte con la città perché la struttura sia patrimonio fruibile da tutti e non evento sporadico».

Oltre all’oro cosa ci sarà nel futuro di Arezzo Fiere?

«Stiamo andando avanti con l’ottenimento delle autorizzazioni per gli spettacoli pubblici, dai concerti allo sport, non vedo

l’ora perché questa sarà la svolta. Una serie di eventi nuovi con

grande attenzione per ambiente e sostenibilità, tutti argomenti molto collegati anche ai nostri territori, dall’enogastronomia al

benessere passando per agriturismi e corretti stili di vita, ma

siamo aperti ad eventi a 360gradi. Una riqualificazione che non

è solo fisica ma mentale».

Una ripartenza che arriva dopo la pandemia e nel mezzo di

una guerra che persiste in Europa…

«C’è voglia di vita e movimento, le persone hanno bisogno di riconoscersi in valori diversi dal pre pandemia. Cercano di approfondire certi stili di vita e se siamo in grado di dare un’offerta che vada in quella direzione abbiamo in mano la ricetta vincente. Una fiera che porta a sognare cose diverse ha una valenza importante. Siamo sopravvissuti a questo periodo e ci siamo

strutturati trovando il modo per gestire le crisi. Occorre dialogo

su tutti i fronti tra enti a partire dalla viabilità per una ricostruzione funzionale»