Toscana, i maestri di danza tra i vaccinati con urgenza

Il faro dei Nas anche sul personale scolastico. Non solo gli uomini del servizio sanitario, in Toscana altri accessi rapidi alle dosi Pfizer mentre gli anziani e i fragili aspettavano

L’arrivo dei vaccini procede a rilento

L’arrivo dei vaccini procede a rilento

Firenze, 3 aprile 2021 - I carabinieri del Nas di Firenze stanno scorrendo la lista del personale scolastico che in Toscana ha già ricevuto la prima dose di AstraZeneca, oltre 72mila persone: tra queste ci sono anche insegnanti delle scuole di musica e delle scuole di danza, molte chiuse in questo periodo. Il nucleo antisofisticazioni e sanità, sotto il comando del maggiore Andrea Davini, punta la lente su quanti di loro abbiano hanno ricevuto il vaccino Pfizer, rivolto prioritariamente al personale sociosanitario e agli anziani over 80 e Moderna, utilizzato per pazienti fragili e operatori del 118. Resta ancora troppo basso nella classifica della vaccinazione generale della Toscana il numero di ultraottantenni che hanno ricevuto almeno la prima dose, in tutto oltre 220mila (cui aggiungere i 19mila ospiti delle case di riposo) su 320mila, secondo il dato aggiornato a ieri, ma ancora in ultima posizione in Italia in base all’osservatorio Gimbe (aggiornato al 1° aprile). Per questo il governatore Giani ha annunciato che l’Asl è pronta a supportare i medici di famiglia che non dovessero farcela, per qualsiasi motivo, a vaccinare i grandi anziani a casa o in ambulatorio, con l’obiettivo di immunizzarli tutti entro metà maggio, come conferma il segretario Fimmg regionale, Alessio Nastruzzi.

Un numero ancora basso, dicevamo, di over 80 vaccinati in Toscana paragonato alla generica voce di "altri vaccinati": oltre 170mila persone che hanno ricevuto almeno la prima dose, contro i più piccoli numeri delle categorie prioritarie (a parte il personale scolastico e delle forze armate con meno di 70 anni che totalizza 110mila vaccini) e cioè oltre 46mila tra i 75 e i 79 anni, solo 7.300 tra i 70 e i 74, 32mila estremamente vulnerabili, 11mila operatori sociosanitari, oltre 16mila dirigenti medici, 11mila altro personale del comparto sanitario, oltre 7mila medici convenzionati, oltre 7mila amministrativi, oltre 4mila medici di medicina generale e 7mila tecnici del comparto.

Proprio sugli "altri" il Nas ha rilevato una notevole presenza di personale non sanitario e non appartenente alle categorie prioritarie. Il problema del ritardo della vaccinazione degli anziani ha ricadute spaventose: in base alla ricerca inglese presentata in Italia il 30 marzo dal professor Francesco Grillo, la rielaborazione dei dati in Toscana fatta dal laboratorio politico "Per un’altra città" mette in evidenza che le mancate vaccinazioni a chi più era esposto ai rischi potrebbe aver determinato 330 decessi in più rispetto agli attesi, se il governo regionale avesse imposto criteri più stringenti sulle categorie e se l’Istituto superiore di sanità avesse per tempo "aperto" AstraZeneca agli over 65. Uscendo dallo studio inglese, il ritardo nelle vaccinazioni potrebbe essere concausa dell’affollamento negli ospedali (che può ripercuotersi anche sulla salute di chi non è ammalato di Covid), visto che nelle Rsa il numero di casi gravi si è drasticamente ridotto.