
Una manifestazione in favore del Corridoio tirrenico: vent’anni di ipotesi progettuali, proteste e veleni
Grosseto, 23 gennaio 2024 – Che fine ha fatto la Tirrenica? Dal Pd un duro affondo all’indirizzo del ministro delle infrastrutture Matteo Salvini: "Per la Tirrenica ancora nessuna certezza – affermano i democratici – non solo non è stata né stanziata né individuata alcuna risorsa, ma l’iter per il passaggio di competenze da Sat ad Anas sta registrando continui e incomprensibili ritardi, mentre del nuovo contratto di Programma tra Anas e ministero delle infrastrutture, che doveva essere trasmesso al Cipess entro dicembre scorso, non vi è traccia. Salvini sta continuando a ingannare le comunità locali".
La storia della Tirrenica è sempre la stessa. Anche la strada, soprattutto nel tratto tra Capalbio e Grosseto, è sempre la stessa. Era così cinquant’anni fa e non è cambiata granché. Ciclicamente il proposito di metterla in sicurezza diventa una priorità assoluta, ma non è mai rimasto in questo status abbastanza a lungo per vedere il barlume di una soluzione o di mezzo atto concreto. Tredici chilometri a una sola corsia di marcia, sprovvista per quasi l’intero tratto di corsie di emergenza, costellata di incroci a raso, il tratto di Aurelia che attraversa la Maremma dal confine con il Lazio fino a Grosseto è una delle strade più pericolose d’Italia. La seconda, in base a una stima di qualche anno fa. Negli ultimi vent’anni si è passati dal progetto di una messa in sicurezza da affidare all’Anas al progetto di un’autostrada interna, poi un’autostrada collinare, poi un’autostrada costiera e, senza mai approdare a un progetto vero e proprio, si è completato il giro tornando all’idea di affidarla all’Anas, il cui amministratore delegato è stato nominato commissario per i lavori, senza però che il passaggio di competenze dalla Sat sia stato completato.
"Ma come fa il commissario ad attivare la procedura di gara e far partire lavori della Tirrenica senza risorse?" chiedono in una nota congiunta i deputati Marco Simiani, capogruppo Pd in Commissione Ambiente di Montecitorio, e Emiliano Fossi, segretario regionale del Partito Democratico della Toscana.
“Dopo aver rinviato la scorsa settimana il question time – proseguono – abbiamo riproposto l’interrogazione e la risposta è evidente. Niente ulteriori progetti, niente risorse. Matteo Salvini, il presunto ‘ministro del fare’, ha perso 15 mesi e l’unica norma che la destra al governo ha emanato sull’infrastruttura, e inserito nel Milleproroghe, riguarda l’aumento dei tratti a pedaggio e la conferma che la concessione a Sat rimarrà comunque fino al 2028. Siamo veramente preoccupati". In poche parole, è ancora tutto fermo.
Ai parlamentari dem rispondono i consiglieri regionali della Lega Elena Meini e Andrea Ulmi dicendo che le preoccupazioni espresse dai parlamentari Pd sono fuori luogo: "Probabilmente non sono abituati all’attivismo di Salvini e trovano qualsiasi appiglio per mettere in dubbio i finanziamenti dedicati"
L’Aurelia continua a essere una trappola e le comunità locali di Albinia e Orbetello Scalo non sanno ancora da dove dovrebbe passare la nuova arteria stradale. L’abitato di Albinia può essere aggirato solo passando per l’entroterra, tra il paese e la zona agricola, oppure lungo la costa, tra il paese e la spiaggia. Una scelta che condiziona qualsiasi visione di sviluppo. A Orbetello Scalo, invece, lungo la strada ci sono abitazioni che potrebbero dover essere abbattute, una zona commerciale e un ex sito industriale, la Sitoco, che è tra i più inquinati d’Italia, un’altra ‘priorità assoluta’ che aspetta di essere bonificata da almeno vent’anni.