Terremoto, in Chianti un altro giorno di scosse. Gli studiosi: "È una zona a rischio"

A Impruneta e San Casciano alba di paura. Nessun danno. La Protezione Civile attiva a tutto campo

Il professor Massimo Coli

Il professor Massimo Coli

Impruneta (Firenze), 11 maggio 2022 - Non si ferma lo sciame sismico nel Chianti. Alle 5 di ieri mattina un’altra scossa da 3.5 di magnitudo ha svegliato i residenti dei comuni di Impruneta e San Casciano, facendosi sentire fino a Firenze. L’epicentro è sempre nella zona di via dei Cofferi, frazione di Mercatale. E’ qui dove il 4 maggio è stata registrata l’onda energetica più forte, 3.7 di magnitudo di questo sciame sismico. Perché di uno sciame stiamo parlando, come evidenziato anche dal professor Massimo Coli, docente di geologia strutturale all’Università di Firenze: "Quello che sta succedendo in questi giorni, potrebbe essere ricondotto al modello dello sciame sismico: dopo la prima scossa, se ne sono registrate altre magnitudo più bassa ma tendenzialmente stabile. Segno che c’è ancora attività in corso. Diversamente sarebbe stato se, dopo la prima, quelle successive fossero andate a calare di intensità fino ad arrivare a una situazione di normalità".

Chiaramente il protrarsi delle scosse, oltre 20 di varie intensità anche nella giornata di ieri, non tiene tranquilli i residenti della zona che vivono nell’apprensione. La zona presenta un rischio sismico moderato, anche se è proprio da uno dei terremoti partiti dal Chianti, quello del 1895 derivarono i maggiori problemi per la città di Firenze. Diversi edifici allora vennero colpiti, ma erano altri tempi, non c’era la sensibilità specifica verso la prevenzione sismica. In questa occasione dei danni seppur minimi sono stati riscontrati solo nella zona dell’epicentro: le crepe sono affiorate sulle pareti della chiesa di San Martino ai Cofferi, edificio che risale all’anno mille, ‘veterano’ anche dell’altro sisma dal quale era uscito piuttosto malmesso, ma poi recuperato.

"L’area a cavallo tra San Casciano e Impruneta – ha detto ancora il professor Coli - è una delle zone sismogenetiche della Toscana. Le altre sono il Mugello, la Garfagnana e una parte della Valtiberina nella zona di Sansepolcro. Storicamente si sono registrati tanti terremoti con epicentro su questo territorio, ma negli ultimi mille anni non hanno superato una magnitudo di 4. Hanno comunque rilevanza perché gli effetti delle scosse si avvertono distintamente anche a Firenze. C’è da dire poi che questa zona sismica il terremoto ha un tempo di ritorno molto più basso (decine d’anni) rispetto per esempio al Mugello dove siamo intorno al secolo".

I residenti si stanno cominciando a preoccupare, anche il sindaco di Impruneta, Calamandrei, ieri mattina descriveva la situazione come stressante. Anche ieri fortunatamente non si sono registrati danni a edifici o persone ferite. La macchina della protezione civile è in moto, ma c’è grande attenzione al fenomeno anche da parte degli studiosi dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Ci sono rilevatori dedicati per seguire lo sciame l’evoluzione dello sciame sismico, e grande è l’attenzione vista la presenza di monumenti e opere d’arte nell’area fiorentina. Sono tante le scosse che si susseguono in sequenza, e per gli esperti è migliore un rilascio progressivo di energia piuttosto che uno ‘strappo’ unico su questa faglia che comunque negli anni è sempre rimasta attiva.