CARLO VENTURINI
Cronaca

Il Comune cancella il capolavoro di street art. Omaggio a Galileo distrutto da un cantiere

Polemiche a Pisa: lavori edili dissolvono il murale opera di Ozmo, tra i più apprezzati specialisti del settore. "Non so come potrò rifarlo"

Il murale dedicato a Galileo Galilei

Pisa, 22 aprile 2022 - La muffa e possibili problematiche strutturali cancellano dopo soli cinque anni il murale "Ritratto di Galileo Galilei". Mentre Pisa ha appena chiuso a Palazzo Blu la mostra dei record dedicata Keith Haring e al suo immortale Tuttomondo, da un’altra parte della città si cancella il murale creato da un talento nato all’ombra della Torre Pendente, quel Gionata Gesi in arte Ozmo, annoverato come uno dei precursori della street art italiana contemporanea.

Ozmo ha esposto al Museo del ‘900 di Milano ed è suo il grande murale permanente al Macro di Roma. Il murale pisano era stato realizzato sull’intera parete di una casa prospicente l’inizio del viale D’Annunzio, zona Porta a Mare. Il soggetto iconografico rappresentava il profilo dello scienziato pisano arricchito dagli "attrezzi del mestiere" di Galilei, strumenti per le osservazioni astronomiche e per gli esperimenti.

«Sinceramente non immaginavo e non sapevo che i lavori in corso avrebbero portato alla totale cancellazione del mio murale. Sono stato avvertito a cantiere iniziato ed ora stando al curatore che organizzò il progetto ‘Welcome to Pisa’, e mi è stato detto che dovrei rifarlo uguale appena completati i lavori di manutenzione all’edificio". Questa clonazione del murale originario, apre a mille spunti di riflessione sulla riproducibilità quasi macchinistica, robotica, fordista di un’opera dell’ingegno artistico.

Non si tratta infatti di una stampa, di una serigrafia, o di qualcosa di riproducibile all’infinito ma di un murale, di grandi dimensioni, molto articolato e denso di simbolismi ed omaggi all’arte rinascimentale, che sono il timbro stilistico di Ozmo.

La riflessione si sposta poi anche oltre, e cioè sul riconoscimento del valore, del pregio e dell’unicità di un murale, non solo quello di Ozmo ma di tanti altri a Pisa e non solo. Chi doveva prendersi cura dell’opera? Chi doveva vigilare e tutelare sul mantenimento e sul restauro tempestivo del murale? Fatto sta che Ozmo ha reso omaggio alla città più volte.

Suo è anche il murale alla biblioteca comunale di San Michele degli Scalzi. Ozmo realizza interventi di street art nelle più importanti capitali dell’arte contemporanea e urbana: San Francisco, New York, Miami, Chicago, Baltimora, Londra, Berlino, Mosca, San Paolo, La Habana, Beirut e in nessuno di questi luoghi gli è mai stata "tombata" un’opera di street art. Di lui, la Treccani scrive: "Considerato uno dei pionieri e più importanti esponenti della street art in Italia, il suo lavoro si caratterizza per l’appropriazione e il remix di immagini provenienti da molteplici fonti iconografiche".

«Purtroppo – commenta l’artista – sono stato avvertito a giochi fatti. Non so come potrò rifare il murale che il Comune vuole identico. Non si sa neanche nulla del budget che viene messo a disposizione. Per il primo murale, quello originale, avevo ricevuto un simbolico rimborso spese. Oltretutto, ora, dovrei, assieme al mio assistente, precipitarmi a Pisa, sulle impalcature a rifarlo entro un tempo imprecisato".

E la vicenda diventa un caso anche legale. Interpellato sulla vicenda, l’avvocato pisano Enrico Bonadio, esperto di copyright e diritto d’autore per la street art, da Londra commenta: "Non si esclude una violazione del diritto morale all’integrità dell’opera; a maggior ragione, vista la non messa a conoscenza dell’artista e la contrarietà dello stesso alla cancellazione dell’opera".