Siamo ciò che mangiamo. Il rapporto fra cibo e uomo al centro dei Dialoghi

Dedicato alla nutrizione il 15° festival di antropologia del contemporaneo. A Pistoia ci saranno 55 eventi dal 24 al 26 maggio. E un lungo elenco di ospiti.

Siamo ciò che mangiamo. Il rapporto fra cibo e uomo al centro dei Dialoghi

Siamo ciò che mangiamo. Il rapporto fra cibo e uomo al centro dei Dialoghi

PISTOIA

L’identikit della fame (non quella saziata a tavola) dei giovani oggi, ma anche la questione dell’iperconsumo delle risorse non rigenerabili, quella altrettanto necessaria che punta allo spreco zero. E poi ancora: la nutrizione come precetto religioso, la coltivazione a scopo alimentare in ambienti ostili (vedi Marte) capaci d’insegnar qualcosa in tempi in cui il clima ‘fa i capricci’ e pure il consumo di cibi inediti, siano essi cactus, meduse o cavallette a introdurre nuovi concetti di (dis)gusto. Parlar di cibo è da sempre una questione sociale e non c’è contesto più trasversale dei "Dialoghi di Pistoia", festival dell’antropologia contemporanea dal 24 al 26 maggio, per sviscerarla, se chi è chiamato a farlo attorno a questi temi studia e divulga. Ventotto appuntamenti in tutto (evento d’apertura gratuito, poi prezzi popolari: 3 euro le conferenze, 7 gli spettacoli; biglietti in vendita da oggi, www.dialoghidipistoia.it) divisi in cinque luoghi diversi tra teatri, sale e piazza, per un parterre di relatori eccellenti che non intende fornire risposte ma offrire spunti di nuova consapevolezza.

Il format è immutato da quindici anni a questa parte, con un nucleo più consistente di conferenze in forma di monologo o intervista della durata massima di un’ora cui si aggiungono spettacoli tra musica e teatro nelle sere del venerdì e del sabato e da quest’anno proiezione di film o documentari a tema a chiudere ogni singola giornata. Il via alle conferenze lo dà in piazza Duomo la scrittrice e filosofa Michela Marzano con "Di cosa hanno fame oggi i giovani?" a interrogarsi sui nuovi bisogni di ragazzi e ragazze, seguito alla sera da Stefano Mancuso, anima della neurobiologia vegetale, che invita a ragionare sulle strategie per conciliare la nostra presenza sul pianeta con un’idea di futuro. Il venerdì si completa con due spettacoli incardinati sulla musica, il primo al Manzoni con il trombettista Paolo Fresu e il pianista Omar Sosa, il secondo al Pacini di Pescia con l’attore Peppe Servillo e il pianista Natalio Luis Mangalavite, quest’ultimo dedicato a Tiziano Terzani e con la proiezione di "Food for profit" di Pablo D’Ambrosi e Giulia Innocenzi.

E veniamo al sabato con i preziosi contributi dell’economista Andrea Segré fondatore del Last Minute Market, del critico enologico Daniele Cernilli, degli antropologi e antropologhe Marino Niola, Gaia Cottino (a proposito di cavallette da mangiare), Adriano Favole, Elisabetta Moro, dell’esperta di coltivazione vegetale in sistemi di controllo ambientale biogenerativo Stefania De Pascale, dello storico e studioso nonché ex ministro Andrea Riccardi, del monaco e saggista Enzo Bianchi, del giornalista Stefano Liberti. La domenica è per tradizione il giorno che a chiusura fissa l’ospite più popolare, quest’anno individuato nello scrittore Antonio Manzini in dialogo con l’antropologo Marco Aime, ma prima ancora di quell’appuntamento molti altri ve ne sono in agenda con l’antropologo Vito Teti, con lo storico dell’alimentazione Massimo Montanari, con lo psichiatra Vittorio Lingiardi, con la psicologa Laura Pigozzi, con gli chef Tommaso Melilli e Cristina Bowermanm, quest’ultima in conversazione con la scrittrice Camilla Baresani, con la sociologa Luisa Stagi, il medico Franco Berrino. Premio Internazionale dei Dialoghi va a Corrado Augias per il suo "impegno straordinario per la diffusione della cultura e della lettura". Incontro e consegna del Premio il 25 maggio alle 21. Sostengono il festival Fondazione Caript e Comune di Pistoia. linda meoni