Maturità, se cinque anni si ‘giocano’ in un’ora

Da stamani gli studenti delle quinte classi saranno soli di fronte alla commissione dei loro professori con un presidente esterno

Distanziamento garantito fra commissari d’esame e candidati

Distanziamento garantito fra commissari d’esame e candidati

Firenze, 16 giugno 2021 - Dalle 8,30 i primi maturandi del 2021 affronteano la prova decisiva che li porterà al diploma. La prima e anche l’ultima. Perché in questo anno speciale, vissuto a metà tra didattica a distanza e in presenza, non ci saranno il consueto tema e l’esame di greco, latino, matematica o altre materie scritte: come fu obbligatorio fare nel 2020, anche quest’anno si va direttamente all’orale. Un’ora di discussione davanti a una commissione composta dai propri insegnanti e da un presidente esterno.  

Al momento non sembrano esserci state molte defezioni: salvo problemi dell’ultima ora, negli istituti fiorentini commissari e presidenti sembrano pronti ad affrontare questi giorni di esame. Si parte dalla discussione dell’elaborato che i 30mila maturandi toscani hanno presentato entro il 31 maggio, per poi discutere di un testo oggetto di studio di letteratura italiana e proseguire con le altre materie. I ragazzi saranno praticamente soli davanti alla commissione: possono al massimo avere al proprio fianco un uditore a propria scelta. Niente compagni, niente parenti. Tra il loro esame e il successivo ci sarà una pausa di qualche minuto, per la sanificazione e il cambio d’aria, anche se le finestre rimarranno aperte in una stanza che arriva a ospitare al massimo, tra presidente, professori e candidato, 8 persone. L’obiettivo principale è evitare qualsiasi possibilità di contagio e, di conseguenza, anche i contatti umani sono ridotti al minimo.  

«L’esame è sicuramente semplificato rispetto a due anni fa – sottolinea Donatella Frilli, preside del Liceo scientifico Leonardo Da Vinci che da oggi sarà presidente di commissione in altri due istituti scolastici – È meno faticoso per noi e anche per oro, con il fattore emotivo relegato a una sola giornata. Ma la mancanza di contatto con i propri compagni, come avveniva per gli scritti che univano ancora di più il gruppo, è un’altra cosa che vanno a perdere in questo anno così particolare". La commissione composta quasi in totalità dai propri professori, permette di conoscere il ragazzo e il suo percorso didattico, ricorda Frilli, ma anche le fragilità che sono emerse in questo ultimo anno e mezzo, non facile per dei giovani che hanno dovuto imparare una nuova modalità di studio e testare la solitudine.  

«In sede di riunione con i commissari – sottolinea Ludovico Arte, preside dell’istituto Marco Polo e anche lui presidente di commissione in un’altra scuola superiore – abbiamo evidenziato la necessità di non avere un atteggiamento rigido quest’anno. Dobbiamo impegnarci a mettere a proprio agio i ragazzi, a tenere in considerazione le eventuali difficoltà emerse in questi mesi, le loro ansie, le loro paure". Questo esame ‘speciale’, suggerisce Arte, può essere anche l’occasione per ristabilire ciò che una ’maturità’ dovrebbe rappresentare davvero: "Spero che al di là delle nozioni, ci sia spazio nel colloquio per una riflessione su quanto avvenuto e sta avvenendo, per un momento di elaborazione personale che può darci anche una valutazione della capacità critica di questi giovani di fronte a un’esperienza per certi versi drammatica".  

Manuela Plastina  

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