Mercoledì sciopero dei corrieri in Toscana

Dopo l'annuncio da parte dei Fedex e Tnt della procedura di licenziamento collettivo per oltre 350 addetti in Italia

I lavoratori alla FedEx

I lavoratori alla FedEx

Toscana, 15 maggio 2018 - Sciopero domani in Toscana dei corrieri di Fedex e Tnt dopo l'annuncio, da parte dei due colossi della logistica, della procedura di licenziamento collettivo per oltre 350 addetti in Italia (315 del primo, 46 del secondo). A proclamarlo i sindacati Cgil-Cisl-Uil di categoria che hanno promosso sempre per domani presidi a Calenzano, Prato, Empoli, Pisa e Arezzo e altre iniziative di protesta il 31 maggio e l'1 giugno.

Per la Toscana, spiegano i sindacati, prevista la chiusura della sede di Tnt a Empoli, che conta sei addetti, mentre sono in esubero due lavoratori a Calenzano. «In Toscana tra Fedex e Tnt ci sono oltre 300 lavoratori: respingeremo questo piano industriale perché il modello che deve passare è quello virtuoso di Fedex, dove i corrieri sono dipendenti, e non quello di Tnt, dove il lavoro è esternalizzato», afferma Gabrio Guidotti di Filt Cgil Toscana. La statunitense Fedex, si spiega, nel 2015 ha realizzato un accordo per l'acquisizione della Tnt, fondata in Australia nel 1946 e con sede centrale nei Paesi Bassi. Entrambe le aziende sono presenti in oltre 200 paesi nel mondo.

Per i sindacati «è fortemente negativo il piano di riorganizzazione, in quanto esclusivamente caratterizzato dai tagli del personale che sono immotivati». I sindacati chiedono «la salvaguardia dei livelli occupazionali e alle aziende di cambiare il piano che deve puntare realmente allo sviluppo delle attività, alla loro internalizzazione e alla salvaguardia dei posti di lavoro. Altro che sinergie di gruppo, siamo alla svendita dei diritti dei lavoratori, della loro professionalità e della qualità del servizio. È del tutto evidente - affermano - che chiudere 24 filiali italiane su 34, senza aprire nessun confronto con le Rsa ed il sindacato, significa che la prospettiva futura per le restanti è segnata dalla chiusura, al pari dei trasferimenti selvaggi che si traducono in altrettanti licenziamenti».