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Cronaca

Occhi puntati sui saldi dopo un Natale tra luci e ombre. “Quasi nessuno compra più a prezzo pieno”

Prezzi scontati dal 5 gennaio. Si prediligerà l’acquisto di capispalla, calzature e maglioni. I commercianti confidano nell’arrivo del freddo

I saldi inizieranno il 5 gennaio

I saldi inizieranno il 5 gennaio

Firenze, 3 gennaio 2024 - Dopo uno shopping natalizio tra luci e ombre, ecco che adesso tutti gli occhi sono puntati sui saldi. Complice l’arrivo del freddo, tra i negozianti la speranza di una buona partenza c’è.

“Contiamo sul fatto che molte persone approfitteranno degli sconti per acquistare capispalla e maglieria - dice Paolo Mantovani, presidente di Federmoda -. Gli sconti inizieranno dal 30-50% per poi salire. La nostra previsione di spesa? 142 euro pro-capite”. Confcommercio, durante le feste, ha rilevato “una riscoperta del negozio di vicinato”. Insomma, dopo il boom dell’e-commerce del 2020-2021, sempre più fiorentini hanno preferito fare acquisti nei negozi fisici, che sono stati affollati soprattutto nella settimana prima di Natale. “Le vendite non sono state eccellenti, ma buone - osserva Mantovani -. La crisi si sente e nessuno più si rifà il guardaroba. Si cercano capi evergreen e facilmente abbinabili con quello che si ha già nell’armadio”.

I saldi in Toscana scatteranno venerdì 5 gennaio

Secondo le previsioni di Confcommercio Toscana, saranno due milioni (il 57% dei residenti) i toscani pronti ad acquistare abiti e calzature a prezzi ribassati nei sessanta giorni a disposizione.

In totale, il giro di affari è stimato in oltre 296 milioni di euro a livello regionale. In testa Firenze, dove allo shopping dei residenti si sommerà quello dei turisti e dei pendolari.

“Ma i mesi di gennaio e febbraio non sono mai stati particolarmente brillanti in quanto ad arrivi e presenze – fa notare il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni -: il turismo incide di più sul risultato dei saldi estivi, per quelli invernali i negozianti contano soprattutto sul mercato interno”. Siamo comunque ancora lontani dai 160 euro come spesa pro-capite registrati nell’inverno del 2020, l’ultimo prima della pandemia.

“Se siamo passati dai 133 euro del 2023 ai 142 di quest’anno è anche per effetto dell’inflazione, che ha fatto aumentare i prezzi”, afferma Marinoni.

“Ormai è chiaro che le persone spendono solo quando il prezzo è conveniente - dice Aldo Cursano, presidente regionale Confcommercio -. Moltissimi per i regali di Natale hanno approfittato del black friday. E ora la gente attende i saldi. C’è una fascia medio-alta con buona capacità di spesa, ma la maggior parte delle persone ha budget limitati. Per Natale si sono fatti perlopiù regali utili, come prodotti alimentari o un’esperienza gastronomica o di benessere. Quel che prima poteva essere la normalità, adesso si regala. Restano tante preoccupazioni di fondo, con il mercato interno che resta fragile e la situazione internazionale molto brutta. Siamo felici del fatto che ci sia stata una riscoperta dei negozi di vicinato. Dove c’è una bottega c’è anche presidio sociale. Quando le luci si spengono, invece, aumenta la microcriminalità. Non c’è dubbio che la crisi del commercio rifletta quella della città. Stiamo perdendo uno stile di vita, fatto di relazioni umane”.

Ma cosa compreranno i toscani?

Secondo un’indagine di Confesercenti, chi è intenzionato a comprare cerca soprattutto calzature – 58% delle indicazioni – seguite a stretto giro da maglioni e felpe (56%). E poi intimo (34%), gonne o pantaloni (33%), magliette, canottiere e top (29%), camicie e camicette (27%). Il 19% cercherà una borsa, mentre il 17% un completo.

Sempre secondo Confesercenti, 4 toscani su 10 hanno già pianificato di comprare in saldo, con un budget medio a famiglia previsto di 267 euro. C’è poi un ulteriore 56% che acquisterà solo se si troverà di fronte ad un’offerta interessante.

Ma il cambiamento climatico complica la vita dei commercianti: le temperature eccezionalmente miti registrate tra ottobre e dicembre hanno quasi dimezzato (-46%) gli acquisti delle collezioni autunno-inverno ed i negozi arrivano ai saldi senza avere praticamente mai avuto l’occasione di venderle a prezzo pieno.

Dove compreranno i toscani

Per quanto riguarda i saldi, sempre secondo lo studio Confesercenti i negozi fisici mantengono saldamente la preferenza dei consumatori: li sceglie l’83%, contro il 51% che prevede di acquistare online. Il motivo? Il 47% degli intervistati dice di sentirsi più garantito comprando presso un punto vendita fisico.

Da parte sua, Fism Toscana chiede di spostare la data di avvio dei saldi.

“Bisogna rivedere le norme che disciplinano le vendite di fine stagione - afferma Marco Rossi, presidente di Fismo Confesercenti Toscana -. I saldi iniziano in un periodo eccessivamente precoce rispetto al fine stagione. Le piccole e medie imprese del commercio non hanno un sufficiente lasso di tempo per commercializzare le merci a prezzo pieno, e si vedono costrette a svendere a saldo per seguire l’onda dettata da grande distribuzione e commercio online. A ciò si aggiunge il fatto che le condizioni climatiche, con le temperature praticamente estive che si sono protratte durante tutto il periodo autunnale, hanno pesantemente condizionato negativamente il lancio della vendita di capi invernali”.

Le regole dei saldi

Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme. In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto. Per gli acquisti online i cambi o la rescissione del contratto sono sempre consentiti entro 14 giorni dalla ricezione del prodotto indipendentemente dalla presenza di difetti, fatta eccezione per i prodotti su misura o personalizzati.

Prova dei capi: non c’è obbligo. È rimessa alla discrezionalità del negoziante.

Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless.

Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.

Indicazione del prezzo: in Toscana è obbligo del negoziante indicare il prezzo normale di vendita e lo sconto. Non necessaria l’indicazione del prezzo finale risultante dopo lo sconto. In tutto il periodo dei saldi il prezzo iniziale sarà il prezzo più basso applicato alla generalità dei consumatori nei 30 giorni antecedenti l’inizio dei saldi.