Il 1 maggio 1886 la rivolta di Chicago che originò la Festa del lavoro

Storia della festa dei lavoratori che trae origine dalla battaglia per la legge americana delle otto ore lavorative giornaliere

Il quarto stato, dipinto di Giuseppe Pellizza da Volpedo

Il quarto stato, dipinto di Giuseppe Pellizza da Volpedo

Firenze, 1° maggio 2022 - Oggi, 1° maggio, in molti Paesi del mondo si celebra la Festa del lavoro. La scelta di questa data non è casuale ma trae origine dai fatti del 1886, ed è stata ispirata dalla lotta per i diritti dei lavoratori americani e dai sanguinosi eventi accaduti a Chicago nel corso di quella loro protesta.

Il primo maggio di quell’anno infatti, i lavoratori della città statunitense, circa 80mila, decisero di scendere in piazza per far sentire la loro voce contro il mancato rispetto della legge dell’Illinois che aveva fissato il tetto delle 8 ore lavorative. Fu dunque indetto uno sciopero generale a oltranza che coinvolse ben 12mila fabbriche negli Usa.

La richiesta dei 400mila lavoratori che incrociarono le braccia, stanchi di lavorare 16 ore al giorno, era precisa: estendere quella legge in tutti gli Stati Uniti. La protesta sfociò in tragedia quando la polizia aprì il fuoco per disperdere i manifestanti provocando morti e feriti. Per tutta risposta gli anarchici si ritrovarono ad Haymarket Square, decidendo di rispondere con un attentato dinamitardo che provocò la morte di un poliziotto.

A quel punto seguirono altri disordini, negli scontri la polizia aprì nuovamente il fuoco e ci furono altre vittime e feriti sia tra i poliziotti che tra i manifestanti. Gli anarchici vennero presi e condannati a morte, ma non appena questa notizia giunse in Italia, nel 1888, scoppiò la rivolta a Livorno che prima si rivolse contro le navi statunitensi presenti nel porto, e poi contro la Questura dove si credeva avesse trovato rifugio il console degli Stati Uniti.

Approvata nel pieno della Rivoluzione industriale americana, quella di Chicago fu la prima legge di questo genere, significativa per la rivendicazione dei diritti degli operai nelle fabbriche. Entrò in vigore solo nel 1867, dal 1° maggio, ma nella stessa America tardò ad estendersi, tant’è che nel 1885 questo diritto non era ancora stato esteso a New York.

Il 20 luglio 1889, la Seconda Internazionale socialista di Parigi stabilì che la data del primo maggio fosse ufficialmente riconosciuta a livello internazionale come il giorno della festa dei lavoratori. Celebrazione che due anni dopo venne ratificata in Italia. La prima festa del lavoro si celebrò dunque il 1° maggio 1891, ma solo il Regio decreto del 1923 dichiarò legali le otto ore lavorative. Durante il ventennio fascista  la Festa del Lavoro fu anticipata al 21 aprile, giorno del Natale di Roma, ma tornò ad essere celebrata il 1° maggio divenendo festa nazionale dal 1947. Per coinvolgere anche il mondo cattolico, Papa Pio XII istituì il 1º maggio 1955 la festa di San Giuseppe lavoratore.

 

Nasce oggi

 

Giovannino Guareschi, nato il 1° maggio 1908 a Roccabianca. È lo scrittore  italiano più tradotto al mondo, autore dell’intramontabile saga di Don Camillo e Peppone. Ha scritto: “Libertà è dovunque vive un uomo che si sente libero”.

 

Maurizio Costanzo