Rifiuti, Sorgane si ribella al porta a porta: "Qui sarà il caos"

No deciso alla nuova raccolta: "Palazzi inadatti, costretti a tenerci lo sporco in casa per giorni..."

La protesta di Sorgane

La protesta di Sorgane

Firtenze., 5 marzo 2021 - Hanno raccolto 150 firme in pochi giorni a sono pronti a consegnarle in Comune. I residenti di Sorgane puntano il dito contro la rivoluzione rifiuti che coinvolgerà la zona a partire da giugno quando prenderà il via la raccolta porta a porta. "Non siamo contro la differenziata, anzi – si legge nella petizione – ma il nostro quartiere è ad alta densità abitativa e si troverebbe invaso da contenitori e sacchi di ogni tipo". Gli abitanti qualora la raccolta firme non dovesse avere nessun effetto annunciano battaglia: continueranno a portare i propri rifiuti lì dove c’erano i cassonetti.

«Lo stesso sindaco Nardella - spiega Vilmaro Cappini, uno dei promotori - ha ventilato l’ipotesi di realizzare nelle aree più popolose delle oasi ecologiche con cassonetti intelligenti diversificati in modo che i cittadini possano comunque differenziare i propri rifiuti". I firmatari sono chiari: "No, conclude il testo della petizione affisso all’interno di diversi palazzi del quartiere, a decisioni imposte dall’alto senza ascoltare chi vive". "Siamo i primi - sottolinea Cappini - a voler collaborare affinché la raccolta possa funzionare nel migliore dei modi, ci teniamo molto alla pulizia e al decoro delle nostre strade e al verde che ci circonda compreso il bosco che provvediamo a tenere pulito senza gravare sull’amministrazione comunale. Sorgane non è adatta per questo tipo di sistema: ci sono palazzi senza spazi esterni e grandi con diverse utenze. Chi non ha il giardino Poi dovrà tenere in casa tutti i cassonetti".

Alia però rassicura che, per Sorgane, il porta a porta si svolgerà con modalità differenti: saranno realizzate isole ecologiche condominiali dove i cittadini potranno conferire i propri rifiuti. "Non appena le disposizioni ce lo consentiranno, ascolteremo tutti gli abitanti e spiegheremo il progetto – dice Domenico Scamardella, direttore dell’area fiorentina -. Firenze è una città grande e abbiamo studiato dei sistemi di raccolta che si adattano alle varie zone".

Per gli abitanti resta una mancanza di rispetto "nei confronti di chi vive in 60 metri e che sarà costretto a convivere per giornicon i pannoloni o gli avanzi di cucina". E anche nei confronti dell’ambiente "perché in tanti si sentiranno autorizzati a liberarsi dei rifiuti scomodi, magari proprio nel bosco". Non vuole nemmeno sentire parlare del porta a porta Claudio Zagni che, invece, propone "appositi cassonetti per la differenziata". Simonetta Materassi è chiara: "Non si può tenere lo sporco in casa una settimana, d’estate poi...".