pionta
Arezzo, 26 maggio 2025 – "Resta forte", viaggio nel vissuto psicologico delle persone con sclerosi multipla
30 maggio al campus universitario del Pionta di Arezzo. Ingresso libero
Venerdì 30 maggio il campus universitario del Pionta ad Arezzo ospiterà l’evento “Resta forte. Giornata di sensibilizzazione sul vissuto psicologico delle persone con diagnosi di sclerosi multipla”. L’appuntamento, organizzato dal Dipartimento Scienze sociali, politiche e cognitive dell’Università di Siena, si tiene in occasione della Giornata mondiale per la consapevolezza sulla sclerosi multipla.
L'evento, che si aprirà alle ore 15.30 nell'Aula 1 della palazzina Donne della sede universitaria (viale Cittadini, 33), è organizzato in collaborazione con l’UOC di Psicologia aretina della USL Toscana sud-est, parteciperanno: la dottoressa Susanna Giaccherini e la dottoressa Elena Colzi. Saranno presenti: la delegata del Rettore alle politiche di inclusione ed equità, Alessandra Viviani, responsabile scientifica del “Progetto ProBen - Promozione del Benessere della Comunità Universitaria” e le professoresse del comitato scientifico dell’iniziativa, Laura Occhini, Maria Rita Mancaniello e Alessandra Romano. L’evento sarà introdotto dalla dottoressa Benedetta Calchetti, responsabile del Centro clinico per la sclerosi multipla della ASL di Arezzo e dal dottor Alessio D’Aniello, presidente provinciale AISM.
Tra gli ospiti che condivideranno con studentesse, studenti e pubblico la loro esperienza con la sclerosi multipla ci sarà Michele Agostinetto, noto aver attraversato a piedi l’Italia, dalla Valdobbiadene a Santa Maria di Leuca, circa 2000 chilometri, esperienza di sensibilizzazione condivisa sui social media. Accolto anche da Papa Francesco nella sua tappa a Roma, è stato ospitato in ogni città con sempre maggiore notorietà, fra queste Arezzo, dove arrivò tre anni orsono.
Seguirà la proiezione del docufilm “OltreTutto” del regista Michele Rovini. Il film racconta il percorso di Barbara Peruzzi e Monica Conticini, presenti all’evento, verso l’accettazione della malattia e, contemporaneamente, la voglia di sperimentare “nonostante” la malattia. Il loro viaggio, tra Africa e cammini spirituali, accompagnerà i presenti a comprendere modi alternativi di raccontare la fragilità.