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Prof sospeso, il legale: “Ritorsione mediatica della destra”. Il preside: “Qui è irreprensibile”

La sanzione, otto giorni di sospensione, è stata impugnata. “Andremo avanti in tutti i gradi di giudizio. E anche alla corte di giustizia”, annuncia il suo avvocato

Scuola (Ansa)

Firenze, 13 febbraio 2023 - Sospeso, da oggi, per otto giorni. “Stamani a quest’ora sarei dovuto essere in classe, ad insegnare matematica ai miei ragazzi”, dice Filippo Zolesi, docente all’Itt Marco Polo. Non aggiunge altro. Torna su Facebook, il social all’origine dei suoi guai (aveva fatto un post con bestemmia riguardo alla nuova denominazione del Ministero dell’istruzione), per limitarsi a scrivere, a corredo del post di solidarietà della Cgil: “Sono fiducioso che la magistratura proteggerà i miei diritti costituzionali”. Per il resto, essendoci un ricorso al tribunale del lavoro, il docente “non rilascia dichiarazioni”. Ma lo fa al suo posto l’avvocatessa Isetta Barsanti Mauceri: “Otto giorni di sospensione sono un’immensità. Il docente, sulla sua pagina personale, nella quale si fa riferimento alla sua attività politica e non a quella di docente, ha usato un’espressione colorita per esprimere la sua rabbia, il suo dispiacere di fronte al cambio di denominazione del Ministero della Pubblica istruzione, ora anche del Merito. Tra l’altro, una decisione criticatissima, sui social. Invito il ministro ad andare a spulciare tutti i social e, soprattutto, gli chiedo: se il professore avesse scritto ‘porca miseria’ o qualcosa di un pochino più ‘forte’ sarebbe cambiato qualcosa?”.

“La bestemmia non era rivolta al Ministero - prosegue la legale -. Era un’espressione colorita derivante da un disappunto del docente, che riveste un ruolo politico all’interno di un partito opposto rispetto alla compagine governativa. Il post l’ha scritto a casa, fuori dall’orario di lavoro. Non solo. La bestemmia non è più un reato. Siamo in uno Stato laico, dove c’è il libero esercizio del pensiero della persona. Leggendo quel post è evidente che lui voleva dire ‘porca miseria’. Senza offendere nessuno”.

Oltretutto, ricorda l’avvocatessa, “Zolesi si è subito scusato per quel post”, ma nonostante tutto il procedimento è andato avanti, senza “alcuna gradualità”. “Curiosa questa reazione immediata - prosegue Mauceri -. È stata una ritorsione mediatica, a suon di post, da parte della Destra cittadina. Prima di procedere, l’amministrazione avrebbe potuto attendere l’esito dell’impugnazione della sanzione…. E invece, si è proceduto molto celermente. Ma Zolesi è rimasto in servizio fino ad ora… Non è un pericoloso criminale. Anzi, è molto stimato ed amato da tutti”. Ora, “a causa della sospensione, avrà ritardi sulla carriera professionale, non potrà partecipare a concorsi e per due anni sarà escusò dalle commissioni di maturità”.

“A Zolesi viene contestata l’offesa all’amministrazione. Che però non c’è. Secondo il ministro, ha offeso il sentimento religioso o l’amministrazione? Lui ha solo onorato il Ministero, lavorando da sempre con impegno”. La sanzione è stata impugnata. “Andremo avanti in tutti i gradi di giudizio del diritto italiano. Ed anche alla corte di giustizia - afferma la legale -. Non tolleriamo che un dipendente possa essere censurato rispetto alla manifestazione del proprio pensiero. Diverso il discorso se avesse usato quell’espressione in classe….. E poi la funzione del docente non si valuta dai post di Facebook. Invece, nella sanzione erogata viene ricondotto un comportamento extra scolastico alle modalità della funzione docente”.

Da parte sua, il dirigente Ludovico Arte afferma: “Prendo atto della decisione dell’ufficio scolastico. Posso dire che all’interno della scuola il docente ha un comportamento irreprensibile. È benvoluto e rispettato da tutti. Quanto successo apre piuttosto una riflessione importante, su quali siano i comportamenti ed anche le parole usate nella vita privata da sanzionare nel caso in cui la persona svolga un mestiere delicato come quello del docente. Un tema non facile. Ci sono tante persone che nel privato dicono e fanno cose diciamo discutibili. Non è semplice tracciare un confine quando si parla di professioni di un certo tipo”.