Più soldi in busta paga? Basta fare meno fotocopie

La gratifica scatta sempre, i traguardi sono facili

Vittorio Bugli (Germogli)

Vittorio Bugli (Germogli)

Firenze, 13 novembre 2014 - In Toscana sono "todos caballeros". Il premio produttività non si nega a nessuno. E non è solo colpa delle leggi Brunetta o di altri ministri. Perché, se è vero che i meccanismi di valutazione dei dipendenti sono spesso in automatico e l’ente deve pagare il premio con quelle pagelle molto generose, è altrettanto vero che gli obiettivi da raggiungere vengono fissati dai dirigenti regionali. Ed è qui che si potrebbe intervenire per cancellare la farsa del bonus. Nel corposo report sul conseguimento degli obiettivi strategici ci sono tanti esempi di voti in pagella che somigliano al "6 politico": migliorare la dematerializzazione dell’attività giudiziale significa solo non stampare e trasmettere via mail gli stessi atti alla cancelleria.

O ancora, aumentare il numero delle cause vinte su quelle decise dal 55 al 56%, significa sperare di vincere 28 cause su 50. E non sembra un grande bilancio. O ancora, far scendere da 80 a 70 i giorni per concedere l’autorizzazione alla produzione e alla vendita di prodotti vegetali, più di due mesi per il via libera a un banco di frutta, non pare una semplificazione da premiare. La lista è sterminata, contiene anche obiettivi che non sono stati raggiunti, come il contratto di servizio con Trenitalia, ma basta la volontà della giunta per considerarlo già fatto.

Altra "stortura" del sistema, la grande differenza tra dipendenti, posizioni organizzative e dirigenti. Per restare alla Regione, per 1.596 dipendenti, i premi vanno da 3.700 euro lordi annui a 5.180; per le 446 posizioni organizzative, in pratica funzionari, il premio massimo è 3.091 euro. Ma per 118 dirigenti, il bonus supera i 16.500 euro, per un totale di 1.775.000 nel bilancio. Particolare ancora più beffardo, il mandare in pensione i dirigenti, provoca l’aumento dei premi per quelli che rimangono. Perché la legge obbliga a fare due fondi separati, uno per dipendenti e un per dirigenti. La somma di 1.775.000 euro, se restasse, andrebbe divisa tra gli 85 dirigenti che sono l’obiettivo della riforma Rossi. Più di 20mila euro a testa all’anno, per moltissimi toscani è lo stipendio totale, non la mancia.

Se alla macchina burocratica, si aggiungono i 116 dirigenti e 1.389 dipendenti delle agenzie, dove il meccanismo dei premi è lo stesso, la somma dei bonus sfiora i 20 milioni di euro. Lunedi’ l’assessore Vittorio Bugli porterà in giunta il piano degli esuberi, quello che dovrebbe tagliare 220 dipendenti e 34 dirigenti, più altri nelle agenzie. I sindacati hanno già piantato paletti al pensionamento del 10% del personale. La decisione sarà rinviata a primavera, per evitare un effetto boomerang sul voto.